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Filodèmia, il romanzo che racconta la democrazia

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È stato presentato ieri, presso l’Eco Bistrot di Salerno, il primo romanzo dell’autore lucano Vito Daniele Cuccaro dal titolo “Filodèmia, storia verosimile di una democrazia liquida”: un’approfondita e lucida analisi sui modelli democratici, con  l’ausilio di tanti personaggi importanti del panorama politico e culturale salernitano

[ads1] Democrazia e partecipazione. Due concetti che sembrano procedere di pari passo in questa città fantastica Filodèmia immaginata e romanzata dallo scrittore lucano Cuccaro: viene buttato giù il sistema democratico rappresentativo e vengono soppressi gli organi intermedi (partiti, sindacati ed organi di informazione) per instaurare la paradossale “dittatura della democrazia diretta“.

Una storia non reale ma realistica, di cui ieri si è discusso all’Eco Bistrot di Salerno con l’autore Vito Cuccaro, con Alfonso Conte  professore di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Salerno, Gianpaolo Lambiase esponente di Laboratorio 20, Franco Mari segretario provinciale di SEL, e Lorenzo Forte ex consigliere comunale in quota Rifondazione Comunista e ora fautore del Comitato Salute e Vita. Il tutto moderato da Pietro Ravallese dell’associazione”Per Salerno partecipazione responsabile“.

L’autore di Filodèmia, Vito Cuccaro ci ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Viviamo una forte crisi di partecipazione democratica: questa è una delle ragioni che mi ha spinto a scrivere questo romanzo dove si realizza la democrazia liquida , si eliminano i corpi intermedi, e la stampa viene trasmessa solo sul web. Paradossalmente poi a Filodèmia  ci sarà una forte disaffezione verso questo sistema a causa di mancanza di aggregazione politica e sociale: servirà la voglia dei giovani per risvegliare il senso di partecipazione. In Italia stiamo vivendo la crisi della partecipazione e dei partiti, scoppiata l’indomani del crollo del Muro di Berlino, il mondo è cambiato e sta vivendo nuovi mutamenti; nel nostro paese il Movimento Cinque Stelle,Podemos in Spagna e il movimento dei Pirati in Nord Europa: tutto questo può risvegliare la voglia di partecipazione politica.”

Sono iniziati poi gli interventi degli ospiti.

Questo libro narra di un tentativo di democrazia diretta che sfocia nel totalitarismo, all’apparenza sembra qualcosa di inimmaginabile ma la chiave di lettura è l’eliminazione che nella città sudamericana di Filodèmia si fa dei partiti, dei sindacati e degli organi di informazione. L’antipartitocrazia ha segnato in Italia la nascita del M5S, ed è un concetto differente da quello dell’antipolitica, comprenderli è fondamentale per leggere la situazione politica attuale” queste parole di Alfonso Conte.

Lorenzo Forte ha aggiunto: “Il romanzo Filodèmia estremizza la dittatura della rete, dove politica e rappresentanza sono elementi non vissuti; fino ad ora, dalla fine della prima Repubblica, ancora non siamo riusciti a trovare un ente che metta in correlazione istituzioni e cittadini così come a quel tempo lo facevano i partiti tradizionali. A Salerno non si discute di Fonderie Pisano, poichè i consigli comunali amministrano e non vivono la città, non sono a contatto con i cittadini, e questa è una sconfitta per tutti“.

Quello che nel romanzo viene descritto come fantapolitica è quasi reale: alcune modalità sono in campo, sono presenti forti elementi di svuotamento: le istituzioni, come ad esempio le Province e prossimamente il Senato, non saranno più votate dai cittadini, non c’è più democrazia, siamo Filodèmia. La situazione attuale ci deve far ritornare ad una selezione razionale della classe dirigente da parte dei partiti, che devono tornare in maniera chiara e onesta a fare il loro lavoro di collante tra istituzioni e cittadinanza. E’ stato tolto il finanziamento pubblico ai partiti, utilizzato male e perciò messo alla gogna dall’opinione pubblica, che è stato uno strumento fondamentale di sviluppo per la politica. La nostra democrazia sta perdendo pezzi, esempio lampante è il DDL Boschi“, dure le parole del segretario provinciale di SEL Franco Mari che durante il suo intervento lancia anche una decisa stoccata al Movimento Cinque Stelle: “Il web porta a una pericolosa verticalizzazione dei rapporti, è terrificante pensare che una persone possa decidere per la candidatura o meno di una persona“.

Gianpaolo Lambiase riflette in questi termini: “Questo romanzo è figlio della modernità, della nascita dell’antipolitica, dell’ascesa del M5S: pare dire cosa potrebbe succedere se il movimento prendesse il potere. L’autore affronta temi importanti come la manipolazione dell’informazione: si pensi ad esempio ai recenti avvenimenti di Matierno, dove è stata cavalcata la notizia dello stupro poi rivelatasi completamente fasulla. Spesso poi le informazione e i dati vengono distorti da chi detiene il potere: l’esempio è Renzi sicuramente ma anche De Luca non ha fatto da meno sponsorizzando le tv locali con le società miste comunali. Infatti abbiamo appurato con Laboratorio 20 che su 110 progetti promessi durante la campagna elettorale comunale del 2011, ben 88 non sono stati realizzati, ma grazie all’informazione asservita crediamo di aver vissuto la migliore gestione comunale d’Italia

La serata si è conclusa con un dibattito aperto con gli spettatori della presentazione. [ads2]