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Farmacia e Consiglio Comunale a Bellizzi: la parola passa al Prefetto

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Farmacia e Consiglio Comunale a Bellizzi: la parola passa al Prefetto

I Consiglieri di minoranza contro l’apertura della terza farmacia di Bellizzi, considerata illegittima. La parola passa ora al Prefetto

Dopo la richiesta di ritiro in autotutele di atti illegittimi, i consiglieri di minoranza del movimento civico “Insieme per la Bellizzi che Vogliamo” hanno redatto e protocollato presso gli uffici del Comune di Bellizzi una richiesta di consiglio comunale in seduta pubblica e sessione straordinaria, con uno schema di delibera specifico. La richiesta che viene fatta all’amministrazione attuale è quella di ritirare tutti gli atti prodotti sull’apertura della terza farmacia comunale gestita sia dal privato che dalla società in house “Cooperazione e Rinascita”.

Il consigliere Angelo Maddalo argomenta che l’attuale società che ha vinto il bando non è legittima a ricoprire tale ruolo: “La votazione inerente la costituzione della società municipalizzata è illegittima perché costituita con decreto sindacale senza interpellare il consiglio comunale fino alla partecipazione di un’unica ditta denominata “togheter pharma” il cui socio di maggioranza risulta essere il padre del capogruppo di maggioranza. L’ente Comune che detiene la maggior parte delle quote sulla farmacia, concede per oltre 20 anni il potere decisionale e di gestione al socio minoritario (“togheter pharma”) che ha, di conseguenza, nominato l’amministratore unico”.

I consiglieri di minoranza hanno immediatamente diffidato la Presidente del consiglio per poi rivolgersi al Prefetto per ottenere la convocazione del consiglio comunale. “Un atto gravissimo e senza precedenti si è compiuto nella nostra comunità – afferma Maddalo -. Il presidente del consiglio comunale ha precluso la possibilità di convocare un consiglio straordinario richiesto dal nostro gruppo di minoranza per il ritiro degli atti sulla farmacia comunale “illegittima”. Ha bloccato un democratico confronto sancito dalla norma ma noi siamo andati in fondo e abbiamo effettuato un ricorso al Prefetto e non solo.”