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Atti intimidatori al consigliere Farina, la lettera del Partito della Rifondazione Comunista

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Atti intimidatori al consigliere Farina, la lettera del Partito della Rifondazione Comunista

In seguito agli atti intimidatori ai danni del consigliere comunale di Baronissi Farina, il Partito della Rifondazione Comunista diffonde, attraverso una lettera, le proprie considerazioni

A 4 giorni dal grave episodio che ha visto protagonista il consigliere comunale di Baronissi Alfonso Farina, il Partito della Rifondazione Comunista ha deciso di diffondere le proprie considerazioni. Di seguito la lettera, destinata all’Amministrazione e al Consiglio Comunale di Baronissi.

Volutamente, dopo la solidarietà espressa dal nostro consigliere comunale, abbiamo atteso  qualche giorno per esprimere ed esternare alcune piccole considerazioni sulla infame e preoccupante vicenda accaduta al consigliere comunale Farina.

A nostro giudizio, fermo restante il doveroso rispetto e il silenzio verso le indagini che forze dell’ordine e magistratura sicuramente stanno già facendo con il massimo del loro potenziale e della loro professionalità, tale atto criminale non deve essere letto come un fatto disgiunto e singolo ma deve rientrare nel contesto generale della nostra cittadina.

Ci permettiamo di ricordare le macchine bruciate (una di questa era di proprietà dell’allora assessore Migliore) nel marzo del 2015 e nell’agosto del 2017 senza citare altre macchine andate in “fumo” nel 2014. Quindi motivi per preoccuparsi a nostro parere ce ne sono.

In ambedue le occasioni come partito avemmo modo di affermare:  “Il Partito della Rifondazione Comunista non vuole  creare “allarmi” ingiustificati, né “accodarci” all’idea imperante che “roba” del genere sia solo una notizia di cronaca nera tra le tante” (nostro comunicato dell’agosto 2017)  e  “Quando nel 1997 vennero denunciate le infiltrazioni del clan Forte in tutti i lavori pubblici del Comune di Baronissi e dell’intera valle dell’Irno molti fecero finta di niente, si voltarono dall’altra parte ………. Al contempo, chiediamo all’amministrazione comunale di Baronissi di indire un’assemblea pubblica, per far si che coloro che oggi si contrappongono al malaffare e alla criminalità diffusa e organizzata, non si sentano soli come negli anni 97/98, e perché si possa organizzare e dare voce alla necessaria ‘vigilanza democratica e di massa’, unica forma di contrasto efficace ad ogni tipo di criminalità”. (nota stampa del marzo del 2015 a firma di Angelo Orientale e di Francesco De Simone). 

Quella proposta non fu accolta. Noi la RILANCIAMO ANCHE OGGI. Oltre alla magistratura e alle forze dell’ordine solo con “la chiamata alla presenza e al protagonismo sociale della cittadinanza tutta” sarà possibile creare “terra bruciata” verso le forze della criminalità che evidentemente da tempo hanno messo i loro famelici “occhi” sulla nostra città. Ovviamente se ancora una volta nostro malgrado dovremmo registrare un “silenzio” su tale necessità da parte dell’amministrazione il PARTITO della RIFONDAZIONE COMUNISTA sin da ora dichiara la propria disponibilità ad organizzarla UNITARIAMENTE con quanti (cittadini, gruppi, associazioni, partiti e gruppi consiliari) condividono tale proposta.