Home Cronaca Lascia l’eredità alla badante, per il giudice è un raggiro

Lascia l’eredità alla badante, per il giudice è un raggiro

0
Lascia l’eredità alla badante, per il giudice è un raggiro

Condannata a due anni una 63enne badante bulgara che avrebbe avuto in eredità con dei falsi testamenti un conto corrente e un appartamento per il valore di 150mila euro

[ads1]

Circonvenzione di incapace: è questa l’accusa con la quale una badante bulgara di 63 anni,  Niholova Nella Stoyanova, è stata condannata a due anni, in abbreviato, dal gup Elisabetta Boccassini. La donna, secondo l’accusa, avrebbe avuto in eredità da una 90enne di San Cipriano, grazie a falsi testamenti, un appartamento e alcuni conti correnti per un totale di circa 150mila euro.

La badante avrebbe così indotto l’anziana, della quale si occupava e con la quale viveva, a firmare testamenti e convincerla a lasciarle tutti i suoi averi. Ne avrebbe così tradito la reale volontà, espressa in un documento antecedente in cui chiedeva che dopo la sua morte tutti i suoi averi fossero utilizzati per la costruzione di un centro per ciechi che portasse il suo nome.

L’inchiesta, come riportato da il Mattino, parte nel 2014, un anno dopo la morte dell’anziana. È la Stoyanova a rivolgersi alla magistratura, denunciando che l’avvocato (cointestatario con la deceduta di un conto corrente bancario) si rifiutava di svincolare il denaro e di consegnare a lei l’intera somma depositata sul conto. L’uomo, difeso dall’avvocato Michele Tedesco, aveva contestato già allora l’autenticità del testamento che attribuiva alla donna tutti gli averi dell’anziana, ma quando nei suoi confronti fu formulata richiesta di archiviazione del procedimento l’ex badante si oppose  ritenendo che il professionista (ieri assolto dalle accuse) le avrebbe sottratto, attraverso un falso testamento, dei beni che, di fatto, avrebbe dovuto avere lei in eredità.

A insospettire il gup sono stati il contenuto della denuncia e le accuse lanciate dalla donna in sede di udienza preliminare. A quel punto la Procura ha chiesto una proroga delle indagini fino a ieri, quando è stato accertato che la donna avrebbe indotto l’anziana, vivendo in casa con lei, a firmare quei testamenti e a convincerla a lasciarle tutti i beni. Ma soprattutto approfittando della mancanza di lucidità della donna nell’ultimo periodo della sua vita.

[ads2]