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Eboli, progetto sociale in un appartamento confiscato alla malavita

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Eboli, progetto sociale in un appartamento confiscato alla malavita

Ad Eboli si è svolta la cerimonia di consegna dell’appartamento in località Corno d’oro, confiscato alla malavita. Nello stabile verrà avviato un progetto sociale

Nell’aula consiliare del Comune di Eboli, presenti il sindaco, Massimo Cariello, e dell’assessore alla Legalità con delega ai beni confiscati, Anna Senatore si è svolta la cerimonia di consegna dell’appartamento in località Corno d’oro, confiscato alla malavita ed affidato tramite bando pubblico alla società cooperativa Spes Unica, che al suo interno avvierà a breve un progetto sociale per il recupero e la protezione di donne, gestanti e minori vittime della tratta, della prostituzione o di episodi di violenza.

Alla cerimonia, insieme con i dirigenti comunali Flavia Falcone e Carlo Astone, erano presenti Francesco Cozzolino in qualità di presidente della cooperativa Spes Unica e la coordinatrice del progetto, Maria De Cesare. La Spes Unica da oltre un ventennio opera accanto alle persone svantaggiate che necessitano di sostegno e assistenza. Le attività vanno dal contrasto alla dipendenza, fino al recupero dei minori adolescenti anche dell’area penale e psichiatrica. «È questo un momento importante – ha dichiarato il sindaco Cariello -, perché con l’assegnazione di questo immobile diamo un ulteriore e forte segnale dell’importante lavoro che l’Amministrazione sta portando avanti in materia di legalità su tutto il territorio».

Anna Senatore, assessore alla Legalità, formulando i migliori auguri al presidente Cozzolino, ha sottolineato: «La serietà e la dedizione al lavoro portano sempre a grandi traguardi». «Noi come Spes Unica – ha detto Francesco Cozzolino -, da oltre venti anni siamo operativi sul territorio e con un pizzico di orgoglio posso sostenere senza remore di essere diventati riferimenti per le principali istituzioni: procure, tribunali e forze dell’ordine e servizi sociali che per le loro competenze operano sia come contrasto alla malavita che al recupero della persona nella sua globalità».