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Dramma della solitudine a Baronissi, muore l’88enne “Garibaldi”

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Dramma della solitudine a Baronissi, muore l’88enne “Garibaldi”
Immagine da Pixabay

A dare l’allarme sono stati alcuni condomini che non lo vedevano da diversi giorni. Osvaldo Gaeta, conosciuto per la sua pacatezza ed educazione, è morto a Baronissi ad 88 anni

Un vero e proprio dramma della solitudine quello avvenuto ieri a Baronissi e che ha visto protagonista Osvaldo Gaeta, mite e pacato 88enne del luogo. L’anziano, noto anche come “Garibaldi”, viveva da solo in un locale seminterrato in via Riccardi che utilizzava anche per dipingere e non aveva parenti. A far scattare l’allarme nella serata di ieri sono stati alcuni condomini che non lo vedevano uscire di casa da diversi giorni. Le preoccupazioni si sono rivelate fondate in seguito all’arrivo dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco, che dopo essersi introdotti nell’abitazione forzando la porta di ingresso hanno rinvenuto il corpo dell’uomo riverso senza vita sul pavimento; sul luogo è giunta anche la Protezione Civile ad offrire supporto per il trasporto della salma al cimitero comunale. L’esame del medico legale, dott. Massimo Carboni, ha confermato il decesso per morte naturale. Sembra che l’uomo fosse deceduto già da diversi giorni.

Con l’autorizzazione da parte del sostituto Procuratore della Repubblica di Nocera alla rimozione del corpo e al suo trasferimento nella camera mortuaria del cimitero, sono state avviate le procedure per dare l’ultimo saluto ad Osvaldo. Il rito funebre, avvenuto nel primo pomeriggio di oggi a Baronissi, è consistito in una breve preghiera e nell’apposizione di una corona e del rosario da parte dei condomini sulla bara dell’88enne.

Osvaldo Gaeta era un uomo mite, pacato e “di altri tempi”, riconoscibile per i suoi inconfondibili occhialini rotondi e la barba rossiccia. Elegante nei modi e nell’abbigliamento, veniva identificato a Baronissi con il soprannome “Garibaldi”. Una vita, la sua, conclusasi nel drammatico silenzio della solitudine, una triste condizione che logora un gran numero di anziani e rende arduo riconoscere loro la giusta dignità, nella vita come nella morte.