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De Luca contro tutti: ‘Non hanno mosso un dito’

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De Luca contro tutti: ‘Non hanno mosso un dito’
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Vincenzo De Luca non risparmia nessuno: sotto accusa i neo ‘rigoristi’. Governo Conte e De Magistris: ‘Non hanno mosso un dito, si sono svegliati dopo due mesi’. Su Di Maio: ‘solo il nome di questo soggetto mi procura reazioni d’istinto’

Nella diretta di oggi, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca non risparmia nessuno. Parole dure contro il governo Conte, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris e il ministro Luigi Di Maio.

Un governo ‘insensato’

In un viaggio a ritroso, Vincenzo De Luca ripercorre in diretta Facebook le decisioni prese dalla Regione Campania per contenere e prevenire la diffusione del virus.

Di contro, De Luca sottolinea la mancata risposta da parte del governo: ‘Abbiamo avuto due mesi di scontri politici in relazione ai contagi. Noi, come Campania, volevamo chiudere a ottobre, chiudere tutto per un mese, ma il Governo ha fatto un’altra scelta, con provvedimenti sminuzzati, con una risposta proporzionale, totalmente sbagliata!. Questa scelta ha fatto perdere due mesi preziosi‘.

Sulla questione scuole, De Luca non ci sta e risponde alle critiche con toni piuttosto accesi e davanti all’incoerenza del governo, pretende delle scuse: ‘Il Governo ha deciso di tenere aperte le scuole, ora le hanno chiuse, ma nessuno ha chiesto scusa‘.

Inutile anche la decisione del Governo di dividere l’Italia in zone a seconda del tasso dei contagi e del numero delle terapie intensive. Su questo punto, De Luca ha, infatti, le idee abbastanza chiare: ‘Una scelta sconsiderata, una grande idiozia! Un caos causato dalle scelte insensate del governo‘.

Gli antagonisti e la ‘nullità assoluta’

Il presidente della Regione Campania ha poi richiamato l’attenzione sulla necessità di intensificare i controlli sul territorio, con l’ausilio dell’esercito e delle forze dell’ordine.

Arriva tempestiva la critica all’antagonista campano, Luigi De Magistris, già precedentemente accusato di irresponsabilità sulla linea del contenimento: ‘Il 29 maggio ho vietato la vendita di alcolici dopo le 22 di sera, perché volevamo bloccare e contenere la movida. Il Comune di Napoli ha preso un provvedimento contrario sulla vendita di alcolici, successivamente annullato da Governo. Noi abbiamo deciso, il Comune di Napoli, invece, ha fatto tutto il contrario, la nullità assoluta‘.

A chi, invece, lo accusa di aver cavalcato l’onda Covid a favore di campagna elettorale, De Luca replica: ‘Io non governo in base alla convenienza, ma in base alla salute dei cittadini‘.

Offese e polemiche gratuite, sciacallaggio mediatico e inefficienza governativa: ‘Abbiamo reso obbligatorie le mascherine in pubblico il 23 settembre, mentre il governo è arrivato con due settimane in ritardo; abbiamo richiesto il controllo del territorio; abbiamo riaperto con uno screening del 92%; il primo ottobre abbiamo fornito i vaccini anti-influenzali; il 22 ottobre abbiamo fatto un’ordinanza di rigore e di chiusura con il divieto di spostamento da provincia a provincia‘. E il governo? ‘Il governo nel frattempo perdeva tempo’.

Solo contro tutti

La Campania si sarebbe così mossa in largo anticipo rispetto al governo che, stando alle parole del presidente campano, non avrebbe ‘mosso un dito‘ e sulla tragica morte dell’uomo ritrovato in uno dei bagni dell’ospedale Cardarelli di Napoli, De Luca tergiversa e attacca l’autore del video: ‘Dopo il decesso di quel cittadino, un uomo si è messo in tutta tranquillità a girare un video, un’altra occasione per lo sciacallaggio mediatico‘.

Lo sciacallaggio mediatico

Sullo sciacallaggio mediatico, infatti, il presidente della Regione Campania riserva buona parte del suo discorso. Uno sciacallaggio volto a rendere un’immagine irrealistica e denigratoria della Campania: ‘Una vergogna senza fine per quello che hanno scatenato su di noi‘.

All’ipotesi che la Campania possa diventare zona rossa, (decisione da poco approvata dal ministro della Salute, Speranza), De Luca punta il dito sull’ossessione dei media e, alla richiesta di una maggiore chiarezza sui dati forniti, risponde: ‘Controllate tutto quello che diavolo volete, ma inizia lo sciacallaggio mediatico che dice che i nostri dati sono falsi!‘.

E a chi non crede ai dati, De Luca ricorda che la Campania, da febbraio a oggi, presenterebbe il tasso di mortalità più basso d’Italia: ‘In Campania i contagi sono aumentati di 481 unità, in Lombardia di 2043 unità, il 6,5% decessi al giorno in Campania contro il 28,3% in Lombardia.

Sciacalli, camorrologi e il ‘coniglio’ Di Maio

De Luca punta il dito contro gli ‘sciacalli‘, riservando un posto d’onore al ministro degli Esteri, Luigi di Maio: ‘Alla lista degli sciacalli si è aggiunto un “imminente” esponente politico: Luigi Di Maio. Di Maio era fra quelli che faceva campagna elettorale contestando alla Campania lo spreco di denaro pubblico per la sanità. Questo era uno che voleva tenere il commissariamento della Campania, se così fosse stato avremmo fatto la fine peggio della Calabria dove stanno facendo cose da pazzi!’.

Ma l’argomento è troppo delicato e i toni troppo accesi vengono improvvisamente placati: ‘Mi voglio fermare perché il solo nome di questo soggetto mi procura reazioni d’istinto che vorrei controllare almeno per le prossime ore‘. L’unica soluzione dunque, è chiudersi alla collaborazione ‘se bisogna stare al governo con questi personaggi’.

Il guanto di sfida

De Luca lancia così un vero e proprio guanto di sfida non solo a Luigi Di Maio, ma a chiunque volesse dibattere pubblicamente sui temi della sanità: ‘L’ho sfidato a un dibattito pubblico da anni, rinnovo il mio invito a questo soggetto, dove e quando vuole, purché in diretta, però che non faccia il coniglio, come negli anni precedenti. Rivolgo lo stesso invito a qualche camorrologo” di professione, che non solo continua a vestirsi come un carrettiere ma anche a parlare di cose di cui non capisce niente‘.

La Campania sarebbe così rimasta sola nel gioco del ‘Noi contro la volgarità, lo sciacallaggio e la cafoneria‘, sullo sfondo di un governo nazionale che, secondo il presidente campano, sarebbe ora di ‘mandare a casa‘.