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Coronavirus, Ascierto: “Manteniamo alta la guardia, il virus è ancora tra di noi”

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Coronavirus, Ascierto: “Manteniamo alta la guardia, il virus è ancora tra di noi”

Prosegue con successo la sperimentazione del farmaco anti-artrite partita all’Isituto Pascale di Napoli. Efficacia della sperimentazione, tempi di produzione del vaccino e Fase 2, sono alcuni dei temi affrontati nel corso dell’intervista con il dottor Paolo Ascierto

Una sperimentazione partita dall’Istituto Pascale di Napoli che sta dimostrando di essere efficace nel trattamento della polmonite interstiziale causata dal Covid-19. Nota come “cura Ascierto”, la sperimentazione si basa sulla somministrazione del Tocilizumab, un farmaco utilizzato per il trattamento dell’artrite reumatoide. Ne abbiamo discusso con il dottor Paolo Ascierto, direttore dell’Unità di oncologia melanoma, immunoterapia oncologica e terapie innovative dell’Istituto tumori Irccs Fondazione Pascale di Napoli.

Efficacia della sperimentazione

“Nei primi pazienti trattati abbiamo potuto constatare l’efficacia del farmaco, constatando un 70% di risposte e possiamo dire che la percentuale è ancora un po’ più alta per quanto riguarda i pazienti che non sono intubati, quelli in pre-intensiva. Ebbene questi pazienti recuperano in maniera rapida, 24-48 ore”. 

Fase 2

“C’è la sensazione e il sentore di un rompete le righe cosa che non va bene soprattutto in un momento in cui si pensa di riaprire determinate attività per far ripartire l’economia. Bisogna fare attenzione, il virus è ancora tra di noi, l’infezione circola quindi risulta ancora importante uscire solo in caso di necessità. Siamo stati bravissimi fino ad ora però i dati confortanti degli ultimi giorni non devono far pensare che il pericolo sia scampato. Fare attenzione non significa altro che rispettare le norme igieniche e di distanziamento sociale adottate fino ad ora”. 

Vaccino

“I tempi per il vaccino non sono rapidi, probabilmente un vaccino lo avremo il prossimo anno. Ci sono dei tempi tecnici da rispettare. In questo momento il vaccino che sperimenteremo al Pascale è nella fase della sperimentazione animale, si sta lavorando sul topo. Dopodiché si passerà alla scimmia e al furetto per poi arrivare all’uomo. Si deve valutare se il vaccino è in grado di stimolare la produzione di anticorpi e questi devono essere efficaci ovvero darci protezione. Devono anche non essere dannosi, bisogna poi valutare gli eventuali effetti collaterali del vaccino quindi è chiaro che tutto questo processo richiede tempo. Noi avvieremo questa sperimentazione tra ottobre e novembre. Abbiamo bisogno tutti di un vaccino per immunizzarci e tornare alla vita normale”. 

Perdita del gusto e dell’olfatto

“Si tratta di un sintomo abbastanza comune in questi pazienti così come altrettanto comune è il fatto che questa anosmia si protragga per molto tempo. Per verificare se si ha contratto il virus ovviamente è fondamentale effettuare il tampone nasale, non uno bensì due consecutivi”. 

Campania come esempio di buona sanità

“Unendo le forze alla fine i risultati giungono e sono migliori rispetto a quelli che potrebbe ottenere il singolo, noi facciamo molto un lavoro di squadra all’interno dell’Istituto Pascale. Ringrazio i Direttori Bianchi e Botti per avermi affidato il coordinamento di questa task force creando un gruppo di esperti che lavori a dei progetti di ricerca per trovare delle cure e anche, attraverso la ricerca traslazionale, biomarcatori che possano dirci quali sono i pazienti che possono trarre benefici maggiori da una terapia piuttosto che da un’altra”. 

Stato attuale reparti terapia intensiva

In questo momento la situazione degli ospedali campani è nettamente migliorata. Abbiamo avuto una prima fase di emergenza ma non di sofferenza. Anche il creare diversi ospedali Covid-19 ha aiutato. I pazienti nelle rianimazioni sono ridotti di molto e questo è importante anche per la qualità di assistenza dei pazienti. Intasare le terapie intensive come è successo al Nord avrebbe implicato il collasso del sistema sanitario. Devo dire che noi fortunatamente abbiamo retto molto bene. L’isolamento domestico ha sicuramente evitato il propagarsi del contagio”.

 

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