Home Sport Calcio Cavese, Giacomo Modica ruggisce: “Dobbiamo salvarci, cosa pretendete?”

Cavese, Giacomo Modica ruggisce: “Dobbiamo salvarci, cosa pretendete?”

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Cavese, Giacomo Modica ruggisce: “Dobbiamo salvarci, cosa pretendete?”

Al termine del match contro il Matera, Giacomo Modica, mister della Cavese, è intervenuto in sala stampa per analizzare il match e rispondere alle critiche

E’ un Giacomo Modica dai tanti stati d’animo quello che si è presentato in sala stampa al “Simonetta Lamberti” dopo la vittoria della Cavese per 3-1 ai danni del Matera. Il tecnico ha elogiato la reazione dei suoi ma non ha mancato di parole dure verso chi critica la squadra.

Sul match: “Era tutto in salita. Nei primi venti minuti non abbiamo fatto grandi cose e abbiamo preso gol perché loro sono stati bravi a sfruttare la rimessa laterale. Poi è stata una bellissima partita, soltanto nel finale, sul 2-1, abbiamo avuto il braccino corto, perso sicurezza e abbiamo rischiato il pareggio. Se non ci fosse stato San Vono, saremmo stati 2-2“.

Il cambio di Inzoudine per scelta tecnica? Non è una bocciatura, ha accusato un problema fisico, mi ha detto che non respirava bene. E’ vero, l’ingresso di Manetta ci ha dato più sicurezza, padronanza e ci è girato tutto bene, abbiamo avuto una grande personalità. Peccato per il finale: dovevamo gestire meglio“.

Lia? Damiano ha fatto una grandissima prestazione, io l’ho messo perché volevo più spinta e sovrapposizioni. Tornava da un infortunio e ha fatto 70 buoni minuti. Sono contento per lui. In generale, ho grande affidamento nei miei difensori, vale anche per Silvestri che non ha giocato ma posso mettere solo 11 giocatori“.

Favasuli l’ho fatto riposare perché ha giocato 4-5 partite di fila in 15 giorni e a 35 anni sicuramente non può avere il passo dei “giovani” come Logoluso, Fella e Mincione. Ma la sua intelligenza tattica non si discute“.

Il tecnico risponde alle critiche: “Costruiti per salvarci”

Parole dure, invece, da parte di Modica, nei confronti di chi ha criticato queste prime giornate: “La squadra che è stata costruita non è per vincere il campionato ma per ottenere una salvezza serena. Se ci sono altri obiettivi, ne riparliamo, ma questo è il nostro prospetto. Ho un grande gruppo: chi mi ama, mi segue. Non dobbiamo avere fretta di vedere i risultati, siamo appena alla sesta giornata.

Noi lavoriamo per creare entusiasmo – ha continuato il tecnico -. Accettiamo le critiche, non sempre possiamo raccogliere gli applausi. Andiamo avanti per la nostra strada. In questi 3 giorni, dopo la sconfitta di Vibo, abbiamo subito la pressione di dover vincere oggi e questo ci ha creato problemi nei primi 20 minuti. Questo fa parte del nostro processo di crescita, bisogna avere la pazienza. Ho in mano la squadra dal 16 luglio, dobbiamo salvarci e farlo in maniera serena. Noi, a differenza di altre squadre, non abbiamo avuto la forza economica di fare una campagna acquisti importante ma perché il Presidente ha fatto grosse spese per portarci qui. Non trovo corretto che siamo dalla prima giornata con il fucile puntato perché dobbiamo fare risultato, bisogna dare l’opportunità ai ragazzi. Se non sta bene a tutti, società in primis, si cambia”.

“Su 7 partite disputate, meritiamo almeno una ‘carezza’ per quanto fatto. Non è che abbiamo preso giocatori da categorie inferiori e dunque siamo scarsi: il lavoro va visto sul campo. Per quanto mi riguarda, abbiamo fatto un grande percorso fino ad ora. Io e il ds Pavone lavoriamo per dare soddisfazione al Patron e ci siamo adattati alle sue condizioni.

La tifoseria vuole la Serie B? Ci provo, ma non sono l’allenatore giusto per centrare l’obiettivo. I patti erano: ottenere la salvezza e far divertire la gente. Noi puntiamo a questo. La città deve starci vicino, non criticare sempre