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Cavese, ds Fusco: “Bisogna restare uniti per raggiungere l’obiettivo”

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Cavese, ds Fusco: “Bisogna restare uniti per raggiungere l’obiettivo”
Foto: Zerottonove.it | Vietata la riproduzione

Il direttore sportivo della Cavese Pietro Fusco getta acqua sul fuoco: “Ferazzoli non si tocca. Insieme per riportare Cava de’ Tirreni tra i Pro”

Lo scialbo 0-0 contro il Castrovillari ha acceso le polemiche intorno alla Cavese di Giuseppe Ferazzoli, al secondo stop esterno consecutivo dopo il ko in casa del Troina. Nonostante il terzo posto in classifica a soli 3 punti dalla Gelbison capolista, i tifosi chiedono qualcosa in più alla squadra che sembra fare un passo avanti e due indietro tra un match e l’altro.

Pietro Fusco, ds del club biancoblù, prova a gettare acqua sul fuoco. Intervenuto alla trasmissione Mondo Blufoncé, in onda su TiVedi e CaveseSupporters, il direttore ha parlato a 360° gradi della situazione in casa metelliana.

In questo momento qui abbiamo una squadra che sta facendo l’ordinario – dichiara il ds – fermo restando che siamo reduci da 7 vittorie, 2 pareggi ed una sconfitta, prendendo appena 3 gol, di cui due su calcio di rigore. Non stiamo qui però per guardare ai numeri, c’è malcontento per la sconfitta con il Troina, di più rispetto al pareggio di Castrovillari“.

Noi siamo ben consapevoli” – continua Fusco – “Alla squadra manca un po’ di realizzazione, siamo tutti coinvolti in questo progetto e lavoriamo continuamente per migliorarci. Vogliamo vincere il campionato, non lo si conquista a novembre, dicembre o febbraio ma saremo sempre lì a lottare. Il nostro percorso deve portare a far diventare importante questa squadra“.

Sul mercato: “L’assenza di D’Angelo come uomo d’ordine? Io penso che Romizi ha quel tipo di qualità mentre Angelo è più un cursore e di personalità. Probabilmente alla squadra sta mancando l’apporto realizzativo anche dei centrocampisti. Nel suo passato D’Angelo ha dimostrato di essere un giocatore importante e lo sarà anche per la Cavese“.

Ulteriori investimenti? Assolutamente no” – prosegue il ds – “Nonostante la proprietà sia disponibile a fare di tutto pur di tornare tra i Professionisti. Noi non abbiamo bisogno di nuovi calciatori ma questa squadra deve migliorare quotidianamente e l’ambiente può aiutarci nel percorso di crescita. La mancata alternativa di Palladino? Colpa mia perché pensavamo di riuscire a ricucire lo strappo con Maffei, classe 2004 che ci chiedeva tutta Italia e non ho acquistato un altro terzino sinistro. Cosa aggiungerei? Solo un terzino under 2003, a destra o a sinistra, per il resto non toccherei nulla, questa squadra andrà fino in fondo“.

Sul gioco criticato: “Noi non puntiamo a giocare con i lanci lunghi. Quando li vediamo è perché si punta a sfruttare la fisicità di Diaz per provare ad accorciare i tempi di gioco oppure succede nei campi fangosi ed insidiosi per il tipo di dettame tattico che vuole proporre il mister. Noi alibi non ne vogliamo, dobbiamo vincere il campionato, io personalmente sono sereno perché la squadra si allena bene. Se c’è un capro espiatorio da trovare, la responsabilità è solo mia perché mai come quest’anno mi sto trovando bene a lavorare, con grande disponibilità e senza nessun tipo di problema. Qualsiasi scelta è responsabilità mia, la squadra e l’allenatore vanno supportati e nel caso non dovessimo riuscire a raggiungere l’obiettivo, sarà colpa del sottoscritto“.

Sull’ambiente, Fusco è chiaro: “Chiaro che il tifoso fa la propria parte ed è giusto che esprima il proprio pensiero. Allo stesso tempo credo che la poca compattezza, dovuta a quanto accaduto la scorsa stagione, non debba incidere con le vicende di quest’anno. Se stiamo tutti uniti per il nostro obiettivo, portare Cava de’ Tirreni e la Cavese di nuovo tra i Professionisti, possiamo riuscire nell’intento.

Su Ferazzoli: “Per me le qualità del mister sono ben riconosciute. Un moderatore, non è un capo-popolo (o un ‘masaniello’), giusto per questo tipo di piazza. Conosce la categoria ed il girone ed ha già vinto un campionato, la sua qualità migliore è l’organizzazione difensiva e la gestione del gruppo facendo coesistere i giovani con gli over e non è facile. Se rischia il posto? Assolutamente no, non sarebbe giusto per quanto stiamo facendo a livello di percorso.

Infine una battuta sul patron Santoriello e l’ambientamento a Cava: “Il presidente? Non lo conosco assolutamente (ride, ndr). Non ho mai lavorato con così tanta serenità e disponibilità in tanti anni di carriera. Inoltre mi trovo in una città dove si vive bene, posto migliore non potevo scegliere per tornare in Campania dove non avevo mai avuto la possibilità di lavorare. Un desiderio? Vedere la Curva Sud piena e sentirla cantare“.