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Castel San Giorgio, il Banco Alimentare diventa un aiuto per le famiglie disagiate

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Castel San Giorgio, il Banco Alimentare diventa un aiuto per le famiglie disagiate

Oltre cento famiglie hanno fatto ricorso al progetto di contrasto alle povertà messo in campo dall’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Castel San Giorgio attraverso la richiesta dei pacchi del Banco Alimentare

I nuclei familiari assegnatari beneficiano di una convenzione tra il Comune di Castel San Giorgio e il Banco Alimentare di Fisciano, che ha permesso di aggiungere un altro tassello nelle iniziative a favore di quelle persone in evidente stato di bisogno.

Era uno sforzo che andava fatto – ha spiegato il sindaco Paola Lanzara – e che il Comune ha sostenuto con grande e tempestiva disponibilità. In un momento di grave crisi come questo, certo non abbiamo la pretesa di poter aiutare tutti, ma certamente l’iniziativa rappresenta un significativo punto di partenza per altri progetti di inclusione sociale”.

Il Banco Alimentare opera all’interno dei locali del Centro di Quartiere di Lanzara e fa capo direttamente all’assessore Antonia Alfano che negli ultimi mesi ha anche raggiunto il risultato di rientrare nella ripartizione dei fondi del Piano di Zona, proprio per l’inclusione sociale e il contrasto alle povertà.

Se ai cento nuclei familiari che ricevono il pacco alimentare – ha spiegato Antonia Alfano – aggiungiamo le altre 80 famiglie che già ricevono assistenza dal Comune in altri ambiti, possiamo tracciare un bilancio più che positivo dei progetti messi in campo. Un totale di circa duecento nuclei familiari che ricevono attenzione da parte del Comune, in una realtà relativamente piccola come Castel San Giorgio, è un numero mai raggiunto prima e che testimonia la sensibilità di questa amministrazione verso le fasce più deboli della popolazione. Ma l’attenzione non si manifesta solo con l’aiuto, sia esso economico o alimentare. I pacchi, infatti, sono predisposti in modo tale da tener conto delle esigenze dei vari nuclei familiari e contengono anche prodotti per la prima infanzia lì dove esiste la necessità o dove c’è la presenza di bambini in tenera età”.