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Calcio giovanile, ragazzo di Baronissi scrive al Ministro Spadafora

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Calcio giovanile, ragazzo di Baronissi scrive al Ministro Spadafora

Un giovane di Baronissi, allievo di una scuola calcio salernitana, ha scritto al Ministro dello Sport Spadafora per chiedere di non chiudere il calcio giovanile

La decisione di chiudere il calcio giovanile come misura di prevenzione contro il contagio da Covid ha suscitato molte reazioni nell’ambiente dello sport in generale. Molte sono le voci contrarie a questa scelta, in particolare a chiedere la riapertura sono gli stessi ragazzi, i giovani calciatori di tutta Italia che si vedono privare così della possibilità di praticare attività fisica insieme ai compagni. Uno di questi, il piccolo 15enne di Baronissi Pierpaolo Carta, ha scritto direttamente al Ministro dello Sport Spadafora per dare voce a tutti i ragazzi delle giovanili.

Voglio farmi portavoce di tanti miei coetanei che come me hanno la passione per il calcio.
Non considerateci gli untori della società, noi le regole le rispettiamo perché vogliamo riprendere a vivere come è giusto che sia alla nostra età. Ci avete già privato della scuola in presenza, costringendoci alla DaD e ci siamo adattati a fare lezioni attraverso un PC. Gran parte di noi ha limitato le uscite e l’unica nostra valvola di sfogo a giornate passate in casa è il “pallone”. Non toglieteci anche questo! Il contatto fisico a cui fate sempre riferimento anche durante le partite dura pochi secondi e vi faccio presente che si gioca all’aria aperta… Non siamo di certo in un autobus o nella metro all’ora di punta o in un centro commerciale nel fine settimana. Secondo Voi dove è più facile contagiarsi?
Non colpite le fasce più deboli, quelle che non possono protestare, non siamo noi la causa di questa seconda ondata! Ogni società sportiva ha fatto sforzi economici enormi per adeguare le strutture alle vostre linee guida ed ogni regola viene rispettata: autocertificazione, misurazione della temperatura, registro dei nominativi, sanificazione degli spogliatoi, orari di allenamento differenziati per non creare assembramenti, per non parlare dei tesseramenti ed iscrizioni ai vari campionati. Non entro nel merito del calcio professionistico, francamente non mi interessa, per me conta solo quello che gioco io: un calcio pulito, senza interessi e senza sponsor. Quello dove contano solamente i miei compagni di squadra ed il mister. Se ci fermerete ancora, se fermerete la nostra passione vuol dire che noi ragazzi contiamo davvero poco per voi, che siamo solo un bersaglio da colpire in mancanza di soluzioni concrete

Pierpaolo Carta

Il ragazzo ha scritto anche al Presidente IND Carmine Zigarelli che ha provveduto a rispondere alle istanze del giovane:

Carissimo Pierpaolo,
da sempre sto difendendo il calcio dilettantistico e giovanile campano, e soprattutto le gioie e le emozioni di tutti voi. Stiamo combattendo per voi, per i vostri sogni, per i vostri sorrisi. Sono consapevole dei sacrifici che state facendo tutti voi, rispettando in maniera dettagliata e responsabile tutte le norme per combattere il Covid. Tutti voi vi state dimostrando dei grandiosi sportivi, state giocando come una squadra che con tanta passione non molla e vuole vincere la partita importante contro questo virus invisibile e subdolo. Sono certo che insieme ce la faremo e queste giornate buie saranno solo un bruttissimo ricordo. Ti saluto con grande affetto.