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Battipaglia, scoppia il caso dei tamponi. Politica e Associazioni si interrogano

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Battipaglia, scoppia il caso dei tamponi. Politica e Associazioni si interrogano

I test e tamponi effettuati nella Casa Comunale di Battipaglia stanno tenendo banco nella città della Piana del Sele. Associazioni e partiti si interrogano sui criteri di selezione

Dopo l’infelice caso di sei positività che hanno aperto la giornata di ieri, a Battipaglia tiene banco la questione che vedrebbe presunti “favoritismi” nei criteri di selezione degli individui soggetti al tampone naso-faringeo. Se la sindaca nella giornata di ieri aveva spiegato le modalità dei tamponi e dei test rapidi effettuati, associazioni e partiti criticano alcune decisioni.

A partire dall’associazione Civica Mente che sottolinea come i tamponi non sono stati effettuati a “medici di base o del personale dei presidi medici di Croce Rossa o
Guardia Medica, che sono a contatto con pazienti potenzialmente positivi giorno e notte. E
nessuna traccia delle altre categorie elencate dal Presidente De Luca o, comunque, interessate da un costante contatto con il pubblico, come gli impiegati degli esercizi commerciali del settore alimentare.” Ma la critica si fa ancora più forte nei riguardi dell’Amministrazione Francese circa i criteri che hanno visto determinati soggetti attenzionate da queste pratiche sanitarie: “L’amministrazione ha inteso dare priorità, al contrario di quanto esposto dal Presidente di Regione ed al contrario della stessa ragionevolezza, ad impiegati comunali e, ancor peggio, a ‘cittadini ed amministratori della casa comunale che si sono trovati in prossimità’. Ci lascia interdetti il termine ‘in prossimità’: dobbiamo credere davvero che alcuni cittadini (per non dire parenti di consiglieri comunali o di dipendenti) passeggiassero vicino alla casa comunale nello stesso momento i cui erano in corso i test? Ed a che titolo quei familiari, quegli amministratori pubblici si trovavano nei pressi della Casa Comunale quando a tutta la cittadinanza viene impedito da norme nazionali e regionali di lasciare le proprie abitazioni?”

Parla invece di perplessità il consigliere comunale, Valerio Longo: “I test erano indirizzati in origine ai dipendenti comunali, compresi quelli di Alba, a quelli delle farmacie, ai volontari della Protezione Civile e della Spesa Solidale. Tuttavia molti dipendenti comunali lamentano di non essere stati neanche avvisati e/o convocati. Oltre a loro sarebbe stato opportuno procedere a controllare tutti i titolari e dipendenti delle altre attività commerciali aperte al pubblico anche in questo periodo di emergenza (parafarmacie, supermercati e generi alimentari, fruttivendoli, ecc.). I tamponi, inoltre, avrebbero dovuto interessare, già il primo giorno, le categorie più a rischio e, quindi, anche gli assistenti sociali, gli operatori e gli ospiti delle strutture anziani e comunità residenziali cittadine e ovviamente i medici di base, dopodiché, e solo in via residuale, si sarebbe potuto estendere il controllo agli altri cittadini man mano individuati in base alle ulteriori attività ed esigenze.”

Mentre è il partito di Fratelli d’Italia della sezione di Battipaglia a porre in essere diversi interrogativi: “Sono purtroppo giunte voci in relazione alla modalità di realizzazione di questo screening che lasciano alquanto perplessi e su questo vorremo avere come partito alcune risposte: è vero che per fare questi tamponi si sono creati assembramenti di decine di persone in coda che sono state a contatto con coloro poi risultati positivi al test? È vero o non vero che non tutti sono stati convocati per effettuare il test? È vero o non è vero che ad oggi ancora non sono state intervistate tutte le sette persone che sono risultate positive per comprendere i loro spostamenti e i loro contatti nelle ultime due settimane per poter mettere in quarantena chiunque abbia avuto con loro contatti? È vero o non è vero che test sierologici o tamponi non sono stati invece effettuati su chi tutti i giorni è a contatto con la cittadinanza, e mi riferisco al persone dell’ufficio anagrafe, ai volontari che distribuiscono la spesa solidale all’interno della scuola De Amicis?”