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Battipaglia, la risposta del Comune alle critiche di “Civica Mente”

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Battipaglia, la risposta del Comune alle critiche di “Civica Mente”

L’assessore allo sviluppo urbano Davide Bruno ha risposto alle critiche dell’associazione “Civica Mente” con una nota del Comune di Battipaglia

Dopo l’attacco dell’Associazione “Civica Mente” arriva pronta la risposta del Comune di Battipaglia, per mano dell’assessore allo sviluppo urbano Davide Bruno. Di seguito riportiamo integralmente la nota dell’Ente Comune:

La vera ragione sta nella competenza e nel lavoro di ogni giorno. Contro i veleni e le falsità. Per l’ambiente, il lavoro e la salute. Battipaglia può rialzarsi. Il nostro dovere è spiegare e spiegheremo sempre. Per chi è in buona fede, per chi è in cattiva fede. La giunta di Battipaglia e il consiglio comunale hanno approvato una delibera di indirizzo per i provvedimenti in materia di tutela ambientale come impulso agli enti competenti. Su questa delibera stiamo sentendo di tutto, tra bugie e ipocrisie, invece di andare avanti per difendere il territorio.

1) La delibera si basa sull’art.197 lett. d del codice dell’ambiente e fa riferimento al concetto di saturazione del territorio per impedire ampliamenti e nuovi insediamenti con un criterio localizzativo. Evidentemente chi scrive comunicati non ha mai letto la delibera del Comune di Battipaglia, ma è più impegnato a diffondere notizie false e di allarme.

2) Ci viene chiesto perché consideriamo all’interno della nostra delibera la zona di via Spineta. A via Spineta ci sono attualmente impianti di rifiuti e il carico insediativo va considerato per tutti gli impianti di rifiuti presenti sul territorio cittadino proprio per dimostrarne la saturazione. Le continue polemiche fanno riferimento ad una variante del 2002 che blocca meccanici e vetrai, ma non blocca le aziende di rifiuti che vediamo attualmente insediate. Come fanno ad insediarsi? Perché l’art.208 del codice dell’ambiente va in deroga agli strumenti urbanistici dando la pubblica utilità agli impianti privati. In questo procedimento il Comune non è competente. L’amministrazione procedente è la Regione. Quindi stiamo parlando di tutte autorizzazioni legittime perché rilasciate da organi competenti visto che chi è abusivo lo andiamo a chiudere. Il carico insediativo va considerato in maniera totale proprio per non lasciare spazio ad altre richieste e dimostrare, ripetiamo nuovamente, l’elevata concentrazione. Perché qualcuno non vuole considerare tutti gli impianti ma solo qualcuno? Se consideriamo solo una parte degli impianti lasciamo aperte altre richieste che, invece, noi vogliamo bloccare.

3) Non è mai successo che un consiglio provinciale approvasse una delibera accettando il principio di una delibera comunale. Anzi nella premessa della delibera del consiglio provinciale si fa riferimento alla delibera di Battipaglia. In altre regioni hanno ricompreso il criterio del fattore di pressione o di saturazione o di concentrazione nel piano regionale dei rifiuti per limitare gli insediamenti. Come stanno ragionando il Comune, la Regione e la Provincia? Dichiarare Battipaglia non più idonea a insediare aziende di rifiuti e ampliare le esistenti per l’elevata concentrazione attuale data dalla quantità di rifiuti autorizzati e la superficie comunale proprio quello che dice la nostra proposta di delibera.

4) L’ultima polemica fa riferimento al PEG comunale, documento che prevede gli obiettivi degli uffici. Ebbene alla voce “Benessere dei cittadini” (cosa giusta perché attiene al miglioramento della qualità dell’aria e della vita della città) abbiamo l’introduzione nelle NTA del fattore in questione. Quindi, andiamo per gradi: non c’è scritto eliminazione delle norme esistenti ma introduzione di una norma che si aggiunge a quelle esistenti. Perché? Perché le norme urbanistiche, che regolano il governo del territorio, riguardano anche e soprattutto le regole di insediamento delle aziende. E perché si migliora il benessere dei cittadini? Perché nella delibera di indirizzo del Comune verso gli enti competenti, Regione e Provincia,  si chiede di vietare in maniera assoluta le aziende di rifiuti, di materiali ferrosi, metalli e sostanze esplosive e di considerare questo divieto nelle nostre regole urbanistiche.

Andiamo avanti e uniamoci per la battaglia di difesa del territorio e la salute di tutti noi.

Insieme possiamo“.