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Vaccinazioni a Battipaglia: registrati quindici casi “NO VAX”

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Vaccinazioni a Battipaglia: registrati quindici casi  “NO VAX”

Le motivazioni del fenomeno NO VAX derivano anche dalle fake news: notizie diffuse sul web che non hanno alcun fondamento scientifico

Il 12 marzo, in tutte le scuole d’Italia, si sono avviate ufficialmente le procedure di sospensioni degli alunni che non hanno portato i documenti attestanti le avvenute vaccinazioni obbligatorie.

Dai dati delle Asl risulta che la percentuale di vaccinati supera il 93%, con punte del 98%. I NO VAX rappresentano solo lo 0,7% degli italiani che hanno figli in età scolare.

I numeri nazionali parlano di 400-500 bambini respinti su tutto il territorio italiano.
La presentazione delle certificazioni è stata fissata dalla legge Lorenzin per il 10 marzo, data di scadenza invece delle autocertificazioni. Vengono dichiarate obbligatorie per legge, secondo le indicazioni del Calendario allegato al Piano nazionale di prevenzione vaccinale vigente, dieci vaccinazioni, necessarie per l’iscrizione a scuola da 0 a 16 anni. Pena la non iscrizione fino a 6 anni e il pagamento di multe per i ragazzi dai 6 anni in poi.

Ma come si sta evolvendo il fenomeno a Battipaglia: lo abbiamo chiesto al Dirigente dell’Unità Operativa Materno Infantile del distretto 65 ASL Salerno, il dott. Giuseppe De Masellis.

Dottore qual è la sua opinione sulla profilassi vaccinale?

“La ritengo fondamentale perché se oggi non abbiamo più tanti decessi a causa di alcune malattie lo dobbiamo proprio alla prevenzione che si fa attraverso i vaccini.
Perché la scelta di alcuni genitori di non far vaccinare i propri figli? Il problema scaturisce soprattutto dalle fake news che provengono da internet dove si può scrivere di tutto e di più senza l’avallo di alcun fondamento scientifico. Faccio un esempio riferendomi all’autismo: l’associazione di tale patologia alla vaccinazione morbillo-parotite-rosolia è stato smentito anche in sede giudiziaria, sia in Cassazione che nella Corte di Appello.”

È giusto negare la frequenza scolastica ai bambini non vaccinati?

È un problema di sanità pubblica: se in quelle classi ci sono bambini che per motivi di salute non possono essere vaccinati perché hanno avuto patologie particolari in età pediatriche (es. oncologiche), la vaccinazione dei compagni permette loro di non correre rischi ulteriori. Bisognerebbe pensare in un’ottica più altruistica perché non tutti si possono vaccinare e non per scelta. A Battipaglia è successo ad alcuni bimbi molto delicati perché reduci dalla leucemia e facilmente attaccabili dalle infezioni.

Dati registrati a Battipaglia di “irregolari”?

Sul territorio battipagliese ci sono una quindicina di casi: famiglie con le quali, noi come ASL insieme ai dirigenti scolastici, stiamo cercando di capire quali sono le problematiche che hanno portato ad addivenire a una tale scelta portando avanti con loro un discorso mirato e costruttivo.

Vero o falso che per mettersi in regola con la copertura dei dieci vaccini sono sufficienti solo due iniezioni?

No, perché dipende dall’età del bambino e dalle vaccinazioni che ha fatto. Per i ragazzi un po’ più grandi si procede verificando se sono già immunizzati ad alcune delle patologie in questione così da somministrare solo ed eventualmente quelle necessarie.