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Baronissi, l’opposizione tuona: “Bullismo istituzionale”

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Baronissi,  l’opposizione tuona: “Bullismo istituzionale”
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“Invece di dare risposte chiare agli interrogativi, l’amministrazione minaccia ancora querele”: così in una nota congiunta, gli esponenti dell’opposizione al Comune di Baronissi

Il tema dell’edilizia scolastica continua ad essere un fronte caldo del dibattito politico presso il Comune di Baronissi.

Rimane sulle barricate l’intero gruppo di opposizione che oggi, tramite una nota congiunta, torna a richiamare l’Amministrazione alle proprie responsabilità dopo la conferenza stampa tenuta lunedì scorso sul tema dell‘edilizia scolastica in città.

“Siamo alle solite! La scarsa dimestichezza con la pratica democratica ha fatto completamente perdere di vista a chi governa (?) la nostra cittadina che chiedere “lumi” su questioni che riguardano l’amministrazione della cosa pubblica, ed i soldi che vengono impiegati per farlo, è un obbligo morale ed un sacrosanto dovere politico di chi esercita il ruolo dell’opposizione“, si legge.

E ancora: “Non ci facciamo certamente intimorire dalle ventilate minacce di querela di chi dimostra ancora una volta di avere una disinvolta concezione della dialettica politica, pienamente consapevoli delle prerogative di controllo e di indagine affidateci dalla legge (e per fortuna non gentilmente concesse da chicchessia) a tutela degli interessi di tutti i cittadini di Baronissi“.

In conclusione della nota, l’opposizione tiene fermamente il punto sul proprio ruolo all’interno dell’Amministrazione, un ruolo al quale non intende sottrarsi: “Continueremo ad onorare il nostro ruolo esercitando ogni strumento consentitoci dalle norme per chiedere puntualmente conto di quanto viene fatto e di come viene fatto dall’attuale amministrazione. Siamo certi che, al di là della montagna di soldi pubblici utilizzata per manifesti, interviste e querele, ai cittadini interessi  soprattutto l’altra faccia della medaglia, quella che sarebbe difficile conoscere se non ci fosse chi chiede di vederla”.