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Ask.fm, quando l’anonimato diventa social

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Ask.fm, quando l’anonimato diventa social

Nasce in Lettonia, Ask.fm, acronimo di “Ask For Me

Una community particolare che ha una regola ben precisa: gli utenti possono comunicare in maniera totalmente anonima.

Quindi, se siete timidi, riservati, impacciati, inibiti e chi più ne ha più ne metta, questo è il social che fa per voi.

ask.fmCreata nel giugno 2010 dal programmatore lettone Klaves Sinka, consiste nel fare una sorta di “intervista” agli utenti iscritti,  in cui si possono porre domande per ottenere risposte. Ask.fm funziona come sito e come app mobile per smartphone e tablet: si pone una domanda, senza limitazioni tematiche, e si attende una risposta.

Come altri spazi web che funzionano in modo analogo, Ask.fm può essere vissuto come un luogo della rete utile e funzionale dove si possono conoscere dettagli sulle personalità e sulle idee degli utenti, nonché chiedere informazioni su gossip senza svelare la propria identità. Al contrario, rispondere alle domande è non solo un passatempo, ma anche un modo di farsi conoscere e, allo stesso modo, conoscere se stessi.

Il sito conta quasi 60 milioni di utenti, circa 13 milioni si collegano quotidianamente e l’Italia è il paese con più iscritti. L’ingresso è vietato ai minori di 13 anni, ma, ovviamente, su Internet chiunque può avere qualunque età e a 14 anni ci si può collegare. Inoltre l’età media del sito è di 15 anni, che lo rende il sito più amato dai teenager.

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Sembra facile, comodo o addirittura sicuro, ma paradossalmente il social sta letteralmente sconvolgendo le vite dei più giovani, come successo a Padova, dove una ragazza di 14 anni, dopo diversi inviti al suicidio si è lanciata dal tetto di un albergo vicino casa sua. È accaduto ultimamente negli Stati Uniti e in Gran Bretagna; è accaduto a quindici ragazzi nel mondo negli ultimi mesi.

Dai genitori è visto come una sorta di croce e delizia, nel senso che in certi casi aiuta i più timidi a uscire dal guscio emotivo che li intrappola, mentre, in altri casi, “schiavizza” i ragazzini rendendoli quasi perseguibili dai numerosi account “fake” che circolano in rete.

Dopo il “boom” del 2012, Ask.fm sta lentamente scalando le vette per diventare uno dei giganti del social, rendendo l’anonimato, una forma di interazione virtuale.