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Aria Nuova, 80 associazioni sfilano a Salerno

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Aria Nuova, 80 associazioni sfilano a Salerno

A Salerno c’è Aria Nuova, e si vede: la manifestazione promossa dal Comitato Salute e Vita ha visto la partecipazione di più di 80 associazioni provenienti da tutta Italia

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È partita oggi pomeriggio, alle ore 15 in piazza Vittorio Veneto, la manifestazione “Aria Nuova“, promossa dal Comitato “Salute e Vita” di Salerno in collaborazione con Legambiente Salerno “Orizzonti”, Greenpeace Salerno, il “Comitato Acqua Pubblica” di Salerno e Rete della Conoscenza – Link Fisciano.

Aria Nuova

Oltre 80 i gruppi associativi aderenti da tutta Italia, tra cui i Comitati “NO ALLA CENTRALE E NO ALL’INCENERITORE A MODUGNO”, “No inceneritore a Salerno” e “No alla costruzione della stazione elettrica a Montesano Scalo”, le associazioni “Libera contro le Mafie“, WWf, Rete solidale, Avalon, Rete dei Giovani per Salerno, RUN (Rete Universitaria Nazionale), nonché i rappresentanti di Codacons – Vallo di Diano, CGIL, M5S, USB, Rifondazione Comunista, SEL e Verdi Europei. Insomma, alle ore 15 – nei pressi della Stazione di Salerno – c’erano proprio tutti, persino il gruppo di suonatori circensi Murga “Los Espantapajaros” che, con musica e danze coloratissime, ha sciolto ogni imbarazzo fin da subito.

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Gianluca De Martino e Lorenzo Forte

«L’obiettivo – spiega Lorenzo Forte, portavoce del Comitato Salute e Vita – è stato quello di creare una rete di varie associazioni provenienti da tutta Italia: alcuni sono venuti da Trieste, altri da Taranto e così via. Siamo qui a chiedere una serie d’interventi al Governo nazionale, innanzitutto a scalare sugli enti locali, per riuscire ad affrontare una serie di problematiche.

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Oggi noi viviamo la questione delle Fonderie Pisano, della delocalizzazione delle attività industriali, viviamo la questione dello Sblocca Italia sull’inceneritore di salerno (progetto, quest’ultimo, sul quale siamo contrari prima di tutto perché antieconomico e pericoloso per la salute umana), e poi ci sono una serie di criticità nella Provincia di Salerno, che sono qui rappresentate da coloro che si oppongono alla centrale elettrica a Montesano sulla Marcellana, ed inoltre sono presenti tante associazioni che vengono da Napoli e si occupano della Terra dei Fuochi».

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«Tutti insieme – prosegue – marciamo per creare una festa in lotta e chiedere che finalmente siano bloccate le devastazioni ambientali ed inserite nell’agenda politica le problematiche urgenti del territorio. In questo Paese non esiste una politica ambientale forte: è necessario un cambio di rotta, mettendo in cima alla lista delle priorità il tema ambientale, partendo dalle bonifiche che non sono state fatte in Italia, al blocco dei monitoraggi sulle attività industriali. Per troppi anni abbiamo subito una situazione in cui, con la scusa del lavoro, si è barattato il diritto alla vita: da questo punto di vista – conclude – non siamo più disponibili».

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Tra i numerosi partecipanti, presenti anche alcuni rappresentanti delle Istituzioni, a partire da Angelo Bitorzoli (PD), consigliere di minoranza presso il Comune di Montesano sulla Marcellana, che già il 27 febbraio 2014 aveva presentato, con altri esponenti del partito, un’interrogazione diretta al sindaco Donato Fiore Volentini per fare chiarezza sulla “ripresa imminente dei lavori sul cantiere della costruenda stazione elettrica in località Tempa San Pietro“.

«A Montesano – spiega Bitorzoli – è in costruzione una mega-stazione elettrica, pari a 70.000 mq, ubicata in prossimità dell’abitato di Montesano Scalo e molto vicina alle scuole. La situazione si prospetta preoccupante a causa delle potenzialità delle onde elettromagnetiche, che insieme alle condutture e ai cavi ad alta tensione può creare non pochi problemi. L’elettrodotto, infatti, attraversa tutta la vallata per circa 80 metri, generando un campo elettromagnetico che, stando alle recenti rilevazioni, può causare gravi danni alla salute con masse tumorali negli adulti e leucemie nei bambini».

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«Tutto questo – afferma – è dovuto ad un raggiro da parte di alcuni funzionari, che l’hanno fatta passare per un’opera di sostegno senza però rilasciare alcuna autorizzazione. Già dal 2011 stiamo combattendo perché il disastro non avvenga».

Anche Angelo Bonelli, segretario nazionale dei Verdi, si mostra decisamente indignato e preoccupato: «Oggi in Italia è in corso una grande aggressione all’ambiente, a partire dai provvedimenti – l’ultimo, lo Sblocca Italia disposto dal Governo, vuole triplicare la produzione di petrolio e vuole disseminare l’Italia di inceneritori. Invece, il modello di sviluppo a cui dobbiamo andare incontro è di un altro tipo, basato sulle energie rinnovabili e, certamente, avviando quella raccolta differenziata, quel ciclo dei rifiuti che, in altri Paesi d’Europa, ha portato anche molti posti di lavoro». E prosegue: «Noi Verdi siamo estremamente negativi, perché pensiamo che gli attuali provvedimenti del Governo Renzi dal punto di vista ambientale sono assolutamente inadeguati: pensare di andare a Favignana, nel mare, in Basilicata ed aggredire i gioielli ambientali, provocare un danno ambientale è un modo di agire che guarda al passato, irresponsabile perché il futuro invece è nelle rinnovabili. Pensare che la Germania, nel 2050, produrrà l’80% dell’energia tedesca grazie alle energie rinnovabili ci fa capire quanto siamo indietro e purtroppo questo dimostra come, ancora oggi, l’economia italiana sia condizionata dall’economia delle grandi lobby petrolifere. Ma il petrolio, come abbiamo visto, porta instabilità: porta la guerra e non porta la pace».

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Un’altra problematica, infine, viene espressa da un attivista del Comitato “NO ALLA CENTRALE E NO ALL’INCENERITORE A MODUGNO”, Michele Melchiorre: «C’è ignoranza in giro, molte persone sono distanti dal problema dell’inquinamento, delle polveri sottili e del traffico veicolare. Negli ultimi anni – ricorda – c’è stato un boom di malattie tumorali e cardiache, perciò noi chiediamo che venga sancito dalla Costituzione il diritto inalienabile alla salute, come anche il diritto al lavoro, perché noi stiamo assistendo alla morte sociale ed economica della nostra Regione. Una soluzione sarebbe creare degli impianti industriali eco, che non provochino problemi alla salute delle persone, perché lavorare, sì, va bene: ma a quale prezzo?».

La manifestazione Aria Nuova ha registrato una notevole presenza di associazioni; i numerosi partecipanti hanno sfilato per le strade di Salerno, in segno di protesta. Ed ecco che, già a partire dal nome, questa iniziativa è diventata senza dubbio l’emblema di un desiderio collettivo indirizzato alla salvaguardia della vita a lungo termine – la vita dei cittadini-lavoratori, certo, ma anche il ciclo di vita biologico dell’ecosistema.