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Antonio Santoro in lizza con “+ Europa” per le elezioni del 4 marzo

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Antonio Santoro in lizza con “+ Europa” per le elezioni del 4 marzo

Intervista al giovane Antonio Santoro, candidato alle elezioni del prossimo 4 Marzo della lista “+Europa con Emma Bonino” nel Collegio Plurinominale di Salerno

Antonio Santoro. Salerno. Il 31enne salernitano, Antonio Santoro, è pronto a scendere in campo con la lista “+Europa con Emma Bonino” per la sfida elettorale del prossimo 4 marzo che lo vedrà candidato per la conquista di un seggio alla Camera dei Deputati, nel collegio plurinominale di Salerno e Provincia.

Project Manager e dottorando di ricerca presso l’Università degli Studi di Salerno, il giovane Santoro è da sempre in campo per la tutela dei diritti e per il progresso della sua comunità.

Nel maggio 2013 venne eletto nel Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari, risultando il quinto in Italia per numero di preferenze. Oggi ha deciso di mettersi in gioco con la lista Europeista di Emma Bonino, affrontando subito una sfida avvincente, stimolante e impegnativa come questa delle elezioni politiche, dalle cui urne si decideranno le sorti Governative del nostro Paese.

Per anagrafica e per la vicinanza al mondo universitario, il suo sarà un impegno rivolto principalmente alla tutela delle giovani generazioni, alle opportunità di ingresso nel mondo del lavoro, al diritto allo studio e alla ricerca.

L’intervista

Santoro come mai ha deciso di catapultarsi in politica scegliendo di fare questo passo così importante e impegnativo con una candidatura alla Camera dei Deputati?

Ho sempre avuto la passione per la politica. Fin dai primi anni di università mi sono occupato di rappresentanza studentesca, di associazionismo e di varie attività dalla forte caratterizzazione sociale e aggregativa.

Seguo da circa un anno il progetto della creazione di una lista europeista e oggi mi ritrovo candidato nella lista +Europa con Emma Bonino, avendo dato la mia disponibilità a candidarmi per contribuire all’affermazione di idee e di proposte che ritengo fondamentali per il futuro del nostro Paese.

Presso l’Università degli Studi di Salerno, dove lei ha studiato e dove è attualmente impegnato nella ricerca e nella realizzazione di progetti da attuare attraverso fondi europei, ha un forte seguito da parte degli studenti. In caso di elezione intende promuovere qualche azione mirata proprio per gli universitari?

Nel mio percorso ho sempre creduto che la partecipazione sia il fattore determinante per il miglioramento della nostra realtà di riferimento. A prescindere dalla mia elezione, continuerò a portare avanti le nostre proposte

in tema di giovani e università: raddoppiare i fondi per il diritto allo studio, erogazione immediata delle borse di studio, un terzo del bilancio europeo per ricerca e innovazione per favorire l’ingresso dei giovani qualificati nel mercato del lavoro.

Il problema del nostro Paese è che da trent’anni le principali politiche nazionali sono state rivolte a chi un lavoro già ce l’ha o è in pensione.

Assistiamo oggi a un costante allontanamento dalla politica da parte delle giovani generazioni. Ha qualche ricetta da proporre per far recuperare ai giovani la fiducia nelle istituzioni?

In Italia e in particolare al Sud, esiste un’enorme questione generazionale. Per questa ragione, chi ha meno di trent’anni ha il dovere di impegnarsi e sporcarsi le mani, altrimenti difficilmente riusciremo ad avere un impatto rapido e concreto.

Ovunque spiego che la politica è qualcosa di rilevante per le nostre vite ed è dunque un interesse diretto di ognuno informarsi ed essere consapevole. Più partecipazione genera maggiore tutela dei diritti e maggiori libertà. Più libertà corrisponde a più opportunità e più lavoro.

Perché ha deciso di schierarsi con questa nuova compagine politica “+Europa con Emma Bonino”?

Ho aderito a +Europa con Emma Bonino perché credo fermamente nei valori europei e nella necessaria realizzazione degli Stati Uniti d’Europa. L’Europa ha garantito a tutti noi pace e benessere e senza di essa saremmo tutti più poveri.

Oggi i problemi del lavoro e della giustizia sociale non possono essere affrontati rimanendo nei confini nazionali. Come pensiamo di reggere il confronto con colossi come la Cina e la Russia? Come può un piccolo stato regolamentare e contenere gruppi economici che agiscono a livello globale? Come possiamo gestire imponenti flussi migratori garantendo sicurezza e integrazione senza un esercito, una guardia costiera e un piano di azione europeo?

Ecco. Sono pochi ma chiari esempi: solo un’Europa federale, più unita e più forte può assicurarci ancora futuro e ricchezza.

Spieghi in poche battute agli elettori perché dovrebbero votarla.

Il voto è una cosa seria ed è soprattutto una questione di fiducia. In questo momento, tutti promettono soldi a tutti. Queste promesse scellerate, se realizzate, avranno un costo che sarà scaricato sui contribuenti. Uno stato in deficit non può ridurre le tasse.

Per questa ragione, noi intendiamo congelare la spesa pubblica per ridurre il debito e per abbassare le tasse appena le casse lo consentiranno. Meno spesa significa meno tasse, più libertà e più crescita.

Un’attenzione particolare meritano i giovani e il Mezzogiorno. Il Sud non riesce a trattenere o attrarre i giovani più qualificati. Occorre un piano straordinario per rilanciare il tessuto delle imprese: meno burocrazia, più attitudine all’impresa e più cooperazione. Vogliamo realizzare un Mezzogiorno più forte. Serve a noi. Serve all’Italia.