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Antonello Venditti atteso per il concerto di capodanno, come la prenderanno i salernitani?

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Antonello Venditti atteso per il concerto di capodanno, come la prenderanno i salernitani?

Manca ormai poco all’ufficialità di Antonello Venditti al prossimo concerto di Capodanno a Salerno, ma molti salernitani, principalmente tifosi, non dimenticano le accuse lanciate dal cantautore romano nel documentario “Sfide”

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Dopo i nomi che sono circolati negli ultimi tempi, finalmente sembra fatta per il cantautore romano Antonello Venditti al consueto concerto in piazza che si terrà in occasione del Capodanno a Salerno.

Sicuramente, un cantante del genere per la nostra città non può che essere un lusso considerando che i suoi successiAntonello Venditti hanno fatto sognare generazioni di appassionati della musica italiana.

Allo stesso tempo però, c’è chi non lo vede di buon occhio, e principalmente sono i tanti tifosi della Salernitana, che non possono dimenticare l’attacco di Venditti al colore della maglia della propria squadra del cuore. L’episodio è avvenuto durante il documentario “Sfide” condotto da Alex Zanardi dedicato alla stella assoluta di Salerno, ovvero il nostro tanto amato Agostino Di  Bartolomei, condottiero di veri e propri sogni nella nostra città.

Le dichiarazioni sono le seguenti: “Agostino Di Bartolomei, ha subito una umiliazione dal punto di vista calcistico a Salerno, e c’era un allenatore che non lo faceva giocare – frase detta in maniera molto ironica e provocatoria, in quanto oltre a racchiudere inesattezze dal punto di vista storico, è stato fatto intendere che la realtà del sport calcistico salernitano, venga quasi descritta come una piccola realtà provinciale, continuando – ti trovi in una situazione veramente deviante e deviata”.

Il grande polverone però fu alzato quando lo stesso Venditti all’interno del documentario, diede delle opinioni piuttosto azzardate, soprattutto in un clima delicato come la realtà di Castellabate, definendo l’impresa di Di Bartolomei, di insegnare tutto ciò che sapeva del calcio in quel paesino, come un “sogno immenso, in un territorio difficile, che è anche territorio di camorra”.

Ovviamente a seguito a ciò, ci furono delle scuse da parte di Zanardi e Venditti per aver ulteriormente infangato le nostre terre d’origine.

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