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Al via la seconda edizione di Fatima Classic con “Il cinema ritrovato”

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Al via la seconda edizione di Fatima Classic con “Il cinema ritrovato”

Sette proiezioni tracciano il percorso sul grande schermo della seconda edizione di Fatima Classic con “Il cinema ritrovato”. Giovedì 24 ottobre in programma la prima proiezione

Sette proiezioni tracciano quest’anno il percorso sul grande schermo della seconda edizione di Fatima Classic, “Il cinema ritrovato”. Il progetto, diretto da Alfonso Amendola, Giacomo Concilio e Peppe D’Antonio, è realizzato con la collaborazione di Linea d’Ombra Festival prodotta dall’Associazione SalernoInFestival, Fatima Cinema, Cineteca di Bologna, Dipartimento di Scienze del Patrimonio Culturale e Dipartimento di Studi Politici e Sociali e Il Mattino di Salerno.

Alla base di questa iniziativa ci sono molte motivazioni: tra esse la voglia di ricordare la lunga militanza di cinefilo di don Andrea Vece, animatore d’indimenticabili cineforum al Fatima di Salerno nonché l’idea di permettere “l’incontro vivo con il pubblico di una sala cinematografica” – così la Cineteca di Bologna presenta l’iniziativa – con grandi opere di grandi autori contemporanei.

Le sette opere, restaurate dalla Cineteca di Bologna, in programma per quest’evento, riporteranno, non in modo nostalgico ma critico, l’attenzione al cinema classico e moderno degli anni cinquanta-ottanta: Apocalypse Now – Final Cut di Francis Ford Coppola 2019 (1979), (24 ottobre); Easy Rider di Denis Hoper, 1969, (4 novembre); Lo sceicco Bianco di Federico Fellini, 1952, (13 gennaio 2020); Amarcord di Federico Fellini, 1974, (30 gennaio 2020); Il dottor Stranamore di Stanley Kubrick,1964, (febbraio 2020); I figli della violenza di Luis Buñuel,1950 (aprile 2020); Velluto Blu di David Lynch, 1986 (maggio 2020).

A marzo è prevista la proiezione di una delle opere di Agnes Varda, come omaggio alla cineasta di origine belga, scomparsa nel marzo del 2019. Ad aprile, quasi a conclusione della rassegna sarà organizzato un convegno dedicato al “Il cinema Classico all’epoca del digitale”.

La rassegna e il convegno s’inseriscono verso una precisa prospettiva culturale che vuol costruire un dialogo continuo tra il festival, il territorio e l’Ateneo.