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Agropoli: scuole fantasma, 132 denunce e 6,6 milioni sequestrati

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Agropoli: scuole fantasma, 132 denunce e 6,6 milioni sequestrati

La Guardia di Finanza di Agropoli ha concluso le complesse indagini condotte nell’ambito dell’Operazione “SCUOLE FANTASMA”, con l’esecuzione, in tutto il territorio nazionale, di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di due fratelli, titolari di istituti scolastici paritari operanti a Laureana Cilento (SA) e Ceraso (SA), già sottoposti a sequestro nel 2012 dalle Fiamme Gialle.

L’indagine ha portato alla luce le attività criminali capeggiate dai due fratelli, amministratori della società per l’esercizio di Istituti per geometri e ragionieri: associazione per delinquere, interruzione di pubblico servizio, truffa ai danni dello Stato e falso continuato i capi d’accusa.

Le investigazioni già nel 2012 avevano portato alla chiusura dei due “diplomifici”; hanno successivamente consentito di accertare il complesso di reiterati e gravissimi reati contro la pubblica amministrazione, consumati presso gli Istituti scolastici da parte delle 132 persone denunciate, tra cui i due titolari, nonché coordinatori didattici, docenti, assistenti amministrativi, studenti ed ulteriori soggetti, operanti su tutto il territorio nazionale, i quali provvedevano ad arruolare nuovi iscritti – tra cui insospettabili impiegati, ma anche giovani calciatori ed attori – che, in cambio di somme comprese tra i 2.500 ed i 5.000 Euro, riuscivano ad ottenere un diploma da geometra o ragioniere senza frequentare le lezioni presso istituti scolastici isolati in piccoli paesi dell’entroterra cilentano.

Le indagini hanno subito un’accelerazione dopo che, nel mese di marzo 2012, i Finanzieri hanno fatto irruzione nelle sedi scolastiche di Laureana e Ceraso, constatando che le 18 classi erano totalmente deserte e che le assenze degli alunni non erano state annotate sui registri di classe.

Oltre ad un un debito nei confronti dell’Erario pari a 5,7 milioni di Euro, le indagini patrimoniali condotte dalle Fiamme Gialle di Agropoli hanno permesso di individuare il complesso di beni immobili, automezzi, motoveicoli e disponibilità finanziarie riconducibili ai due fratelli, qualificabili come “delinquenti abituali”.

L’emersione di una evidente “sproporzione” tra i redditi dichiarati ed il patrimonio accumulato, valorizzato in oltre 6,6 milioni di Euro, ha permesso alla Procura della Repubblica di Vallo della Lucania (SA) di richiedere al Tribunale di Salerno l’emissione nei confronti dei due fratelli di una misura di prevenzione patrimoniale, che ha portato al sequestro di  59 unità immobiliari ubicate ad Agropoli, Laureana, Torchiara e Ceraso, tra cui 3 ville di con piscina e numerosi appartamenti, 5 veicoli e disponibilità finanziarie per ben 1,7 milioni di Euro depositate sui conti oppure investiti in polizze assicurative, di cui 240.000 Euro posti a garanzia per l’acquisto in leasing, al prezzo di 2,5 milioni di Euro, di un noto albergo di Agropoli, attualmente in ristrutturazione, che ospita un istituto alberghiero paritario parimenti gestito dai due fratelli.