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Action painting ai templi di Paestum. Rito e arte nelle tombe funerarie

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Action painting ai templi di Paestum. Rito e arte nelle tombe funerarie

Action painting, linguaggio pittorico moderno, dal 2 giugno 2017 ai templi di Paestum. Rito e arte nelle tombe funerarie

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Il critico Harold Rosenberg coniò l’espressione “action painting” nel 1952. Probabilmente non pensava alla pittura funeraria presente negli scavi di Paestum. In realtà cercava di definire il linguaggio pittorico sperimentato nel secondo dopoguerra dalla cosiddetta Scuola di New York. Quelli genericamente definiti come espressionisti astratti. Pollock, Willem de Kooning, Franz Kline. L’ action painting pone l’accento sull’atto creativo come gesto concreto. Fatto al momento, prodotto estemporaneo. Oggi si potrebbe dire “live”. È un esperimento e un’azione in cui proiettare sé stessi. Il risultato è una pittura caratterizzata da violenza gestuale e cromatica. Oppone alle regole della società del benessere il comportamento, non controllabile, dell’artista.

L’idea del direttore dei templi, il giovane ed intraprendente archeologo tedesco Gabriel Zuchtriegel, è quella di unire, con una mostra, l’action painting alla pittura funeraria del IV secolo a.C.. È vero che sono due cose diverse. Ma il concetto di creazione come una parte integrante dell’opera d’arte (caratteristica dell’action painting) ci avvicina in qualche modo alle tombe dipinte di Paestum.action

Nell’action painting non conta solo il dipinto finito, ma anche il processo di creazione dello stesso.

Se questo lo leggiamo in chiave estatica o rituale, ci può far vedere le tombe dipinte nel IV sec a.C. da un’angolazione diversa. Da quell’angolazione il fatto che queste “opere” fossero state create per non essere visibili appare forse meno paradossale.

La “Tomba delle piangenti” recentemente restaurata presenta, oltre a pitture molto espressive, numerose tracce della deposizione del corpo della defunta tra cui un pezzo di tessuto rimasto nell’intonaco, impronte digitali e linee preparatorie lasciati dai pittori. Le pareti della tomba, che è al centro del percorso espositivo della mostra, diventano così l’impronta di attività artistiche e rituali, quasi fossero una tela di Jackson Pollock.

Dice il direttore Zuchtriegel: “Così, le immagini nel buio delle tombe di Paestum diventano meglio comprensibili se viste come azione, o meglio: come parte di una serie di azioni che compongono il rito funerario antico. Questo non vuol dire che non erano “arte”: è semplicemente un concetto di arte molto diverso da quello moderno che tende a confinare l’arte nelle pinacoteche o gallerie.”

La mostra “Action painting, rito e arte nelle tombe di Paestum” si terrà dal 2 giugno al 31 dicembre 2017. Tutti i giorni dalle 8,30 alle 19,30.

Non dimenticate anche I Giorni Romani di Paestum all’interno dell’area archeologica il 27 e 28 maggio.

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