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87 ore, il docufilm su Franco Mastrogiovanni

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87 ore, il docufilm su Franco Mastrogiovanni
87 ore

È andato in onda ieri per la prima volta, in seconda serata su Rai 3, il docufilm “87 ore” che racconta le ultime ore di vita di Franco Mastrogiovanni, maestro elementare di Vallo della Lucania, morto nel reparto psichiatrico dell’ospedale della città cilentana

[ads1] 31 Luglio 2009. Un giorno d’estate come tanti altri nella costiera cilentana, Franco Mastrogiovanni, maestro elementare abbandona la sua Fiat Punto Bianca difronte alla spiaggia di San Mauro Cilento, si getta in mare cantando “Addio Lugano bella“: sembra un pazzo, ma non lo è, è solo anarchico. Ha forzato un posto di blocco, e dinanzi si ritrova un vastissimo dispiegamento di forze che forse mai avrebbe potuto immaginare: polizia municipale, carabinieri, ambulanza e guardia costiera alle sue spalle.

Il maestro elementare non ha un bel rapporto con le forze dell’ordine, nel 1999 a seguito di una multa rifiutata per divieto di sosta viene accusato di resistenza aggravata, lui  accusa le forza dell’ordine di essere stato portato in caserma e picchiato. I giudici danno ragione al maestro anarchico: sarà assolto e risarcito per ingiusta detenzione.

Franco Mastrogiovanni
Franco Mastrogiovanni

Tornando ai fatti, le forze dell’ordine invitano Mastrogiovanni a uscire dall’acqua e a salire sull’ambulanza, su di lui pende la richiesta di Tso (trattamento sanitario obbligatorio), lui accetta e arriva al reparto psichiatrico dell’Ospedale di Vallo della Lucania: da lì iniziano le 87 ore, le ultime 87 ore di Franco Mastrogiovanni. Le persone che lo vedranno dopo il prelievo forzato parleranno di “un uomo che è salito sull’ambulanza con le sue gambe, che più tranquillo non poteva essere.

Sono le 12.31 del 31 luglio 2009. Qui comincia la narrazione del docufilm “87 ore” di  Costanza Quatriglio patrocinato da Amnesty International, il maestro parla con un medico in maniera cordiale, si reca in mensa per consumare il suo pranzo e torna sul lettino. Poco dopo arrivano gli infermieri che gli chiedono le urine, Mastrogiovanni rifiuta, gli operatori sanitari gli legano braccia e gambe al letto; lui si dimena chiede aiuto ma è tutto inutile, sono urla che non faranno rumore.

Franco Mastrogiovanni in ospedale
Franco Mastrogiovanni in ospedale

Le immagini delle telecamere di sicurezza non lasciano spazio a diverse interpretazioni, Mastrogiovanni viene sedato e alimentato solo da una flebo, 31 anni dopo la legge che mise fine ai manicomi, queste scene sembrano riportarci indietro nel tempo. Da quel momento, per le prossime 87 ore nessuno si curerà più delle condizioni del maestro anarchico.

Il 3 agosto, la nipote decide di andarlo a trovare, non viene fatta entrare e rimandata a casa. Il giorno dopo scoppia il caos: la mattina del 4 agosto Franco Mastrogiovanni viene dichiarato morto. Nessuna lettera di scuse, niente condoglianze, un morto senza nessun responsabile.

L’autopsia rivelerà che la morte è avvenuta alle 2 del 4 agosto 2009, dopo 81 ore da quando il maestro ha messo piede nel reparto di psichiatria dell’ospedale di Vallo della Lucania; ma il personale ospedaliero la dichiarerà ufficialmente solo alle 8 del mattino, 87 ore dopo.

Si aprirà poi l’inchiesta il 30 ottobre del 2012. Saranno condannati sei medici a pene tra i due e i quattro anni per falso ideologico in atto pubblico, sequestro di persona e morte in conseguenza di altro delitto.

Questa storia, così come la trovate scritta è stata raccontata anche dalla canzone dei 99 posse “87 ore”, colonna sonora del docufilm.

Legato ad un letto per 87 ore senza cibo e acqua, Franco Mastrogiovanni è morto così.

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