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Il più grande concorso fotografico al mondo nei Templi di Paestum

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Il più grande concorso fotografico al mondo nei Templi di Paestum

Wiki Loves Monuments: il grande concorso fotografico anche quest’anno nel Parco Archeologico di Paestum

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Considerato il grande successo della scorsa edizione, anche quest’anno il Parco Archeologico di Paestum aderisce alla sesta edizione di Wiki Loves Monuments Italia. Il più grande concorso fotografico al mondo, promosso da Wikimedia è partito il 1° settembre e dura fino alla fine del mese. Ma le fotografie possono essere state scattate in qualsiasi momento.

Wiki Loves Monuments è nato nel 2010 su iniziativa di Wikimedia Olanda. Il grande successo ottenuto in Olanda lo ha reso popolare in tutto il mondo. Nel 2011 infatti l’iniziativa è stata estesa a tutta l’Europa, con 18 nazioni coinvolte e 169.150 fotografie. Nel 2012 con l’Italia che partecipava per la prima volta, erano ben 32 le nazioni partecipanti, in rappresentanza dei 5 continenti. Con 360.000 immagini raccolte e il coinvolgimento di oltre 15mila persone, dall’edizione 2012 il concorso è entrato nel Guinness dei Primati come il più grande del mondo.

L’iniziativa ha lo scopo di creare un database fotografico online che possa catalogare i monumenti italiani

Inoltre contribuisce a illustrare voci nuove su Wikipedia. Supportato da numerosi sponsor e partner il concorso sarà aperto a tutti i cittadini (fotografi professionisti e dilettanti senza alcuna restrizione di età), che sono chiamati a immortalare e pubblicare con licenza libera scatti che ritraggono i monumenti del nostro Paese. Per partecipare basta iscriversi al sito e caricare un numero illimitato di foto.

Il Parco Archeologico di Paestum sostiene con grande entusiasmo il progetto che permette di valorizzare il patrimonio culturale italiano, autorizzando cittadini e turisti, durante il regolare orario di apertura del sito, a fotografare e condividere le seguenti immagini: per l’area archeologica si potranno fotografare i tre templi, il Foro, il Comizio, l’Ekklesiasterion, la Piscina ellenistica, l’Anfiteatro, la cinta muraria con le torri e le porte di accesso alla città; per il museo, invece, le metope del Santuario di Hera alla foce del Sele, le tombe dipinte del periodo lucano e gli altri reperti custoditi.

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