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Vietri, il Circolo della Stampa e il diritto di critica

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Vietri, il Circolo della Stampa e il diritto di critica
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Nel dibattito organizzato dal neonato Circolo della Stampa di Costa d’Amalfi si parla d’informazione, giornalismo e legalità

Web, politica ed informazione. Sono questi i punti-cardine su cui il neonato Circolo della Stampa e Stampa Estera di Costa d’Amalfi vuole discutere e migliorare, come si è visto nell’incontro-dibattito di stamattina in Aula Consiliare. Il Presidente del Circolo, dott. Alfonso Bottone, ha riunito importanti ospiti e personalità politiche per discutere del diritto-dovere di critica e del dirottamento dell’informazione giornalistica.

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Il Sindaco di Vietri

Dopo i saluti del Sindaco Francesco Benincasa, Bottone ha spiegato la necessità di una valorizzazione del giornalismo costiero: “C’era la necessità di creare uno spunto associativo in Costa d’Amalfi, poiché a livello nazionale se ne parla solo per evidenziarne le bellezze paesaggistiche. Anche la creazione della sezione Stampa estera non è un caso”. Il Sindaco ha precisato che “l’argomento della comunicazione è fondamentale, come dimostra il premio assegnato a Michele Santoro proprio a Vietri. L’Amministrazione è sempre attenta a determinati temi e vuole promuovere un’informazione pulita, asettica, scevra da condizionamenti politici”.

Enzo Todaro, Presidente dell’Associazione Giornalisti Salernitani, si è mostrato deciso e realista come sempre: “Le TV private e pubbliche tendono a massimizzare l’informazione: questo significa poi essere secondi alla Corea come libertà di stampa. Ma per fare il giornalista occorre avere schiena diritta e non piegarsi ai condizionamenti di qualunque genere”. Rivolto a Daniela Brancati, ex direttore del TG3: “Anche in RAI, purtroppo, ci sono tantissimi giornalisti lottizzati; ma solo attraverso un dialogo reale si può giungere ad un confronto d’idee”. Brancati ha quindi sottolineato come “noi giornalisti non abbiamo il diritto di critica, ma il dovere di critica: dobbiamo valutare dati ed informazioni su cui esercitare il nostro senso critico ed un dovere civile, altrimenti veniamo meno ai fondamenti del nostro lavoro”.

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Poi racconta: “Me ne sono andata dalla RAI perché non si dava spazio ai contenuti, alla qualità e serietà dell’informazione per come io l’intendevo. Ovviamente, non si può fare di tutta l’erba un fascio”. La giornalista, inoltre, auspica un “passo avanti” dei partiti, in modo che intervengano nel potere decisionale del Governo sulla RAI attraverso la candidatura palese dei giornalisti ritenuti più idonei. “Se di televisione pubblica abbiamo ancora bisogno” prosegue alludendo alla vasta offerta di emittenti come SKY “I responsabili siano chiamati una volta all’anno ad esporre il frutto del proprio operato”.

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Enzo Todaro

A tal proposito, la senatrice e giornalista Rosaria Capacchione precisa che la negligenza dell’informazione è rintracciabile nella voluta omissione di determinate realtà, e sottolinea come sia davvero inutile abbassare il livello della domanda e dell’offerta mediatica facendo parlare i politici sui “massimi sistemi” anziché sulle conseguenze o risultati derivanti dal proprio operato, causando una vera e proprioa “deriva populista”.

Fatto è che il tema della correttezza mediatica è più attuale che mai, e noi auguriamo al nuovo Circolo della Stampa di non deragliare mai dalle sue giuste ambizioni.