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Videogame “regolatori” delle emozioni

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Videogame “regolatori” delle emozioni

Per molti è solo un intrattenimento, per altri un vero e proprio lavoro, ma per la maggioranza degli adolescenti i videogame rappresentano molto di più: un sistema per dissipare la rabbia, controllare le emozioni e aiutare nella socializzazione

Per il 30% dei ragazzi, i videogame calmano la rabbia.

Questo risultato emerge dal sondaggio effettuato dall’Associazione Di.Te. (dipendenze tecnologiche), che ha esaminato un campione di 1.271 ragazzi di età compresa tra i 10 e i 25 anni.

L’effetto “terapeutico” dei videogame

Dall’analisi è emerso che il 14% degli intervistati gioca ai videogame per più di cinque ore al giorno, e che la metà di questi giocatori assidui passa davanti a uno schermo più di otto ore quotidianamente.

Il 36% del totale trascorre da una a tre ore al giorno giocando, mentre il 40% è impegnato a seguire video e tutorial dei giochi preferiti.

Per il 27,7% dei ragazzi intervistati, giocare ai videogame rappresenta una valvola di sfogo contro la rabbia, per il 31,3% è uno sprone a raggiungere degli obiettivi, per il 18,5% un modo per socializzare e per il 6% un test per provare le proprie abilità.

Fermo restando che un uso eccessivo può portare a conseguenze spiacevoli – tanto che il gaming disorder entra da quest’anno nella lista delle malattie dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) – è evidente come il videogioco sortisca un effetto terapeutico per molti ragazzi, riuscendo a lenire emozioni forti come la rabbia.

L’importanza della sicurezza nella scelta delle piattaforme

La pandemia da Covid-19 non ha avuto effetti solo sul piano della salute e dell’occupazione, ma le conseguenti restrizioni sono state determinanti anche nel dare una spinta fondamentale all’industria dei videogame.

Il settore ha operato un balzo in avanti di proporzioni epiche, facendo registrare un aumento del giro d’affari del 24,8%, e totalizzando un fatturato superiore ai due miliardi di euro.

Ma al tempo stesso stanno crescendo i rischi legati al settore videoludico. Per esempio gli attacchi informatici contro i gamer, a causa dei quali si corre il rischio di scaricare giochi piratati dal web e prendersi così un malware, oppure gli adware, che si nascondono nei dispositivi e comportano la visualizzazione continua di annunci pubblicitari, oppure ancora il phishing, tramite cui gli hacker cercano di convincere le vittime a fornire informazioni personali, dati finanziari o codici di accesso, nascondendosi dietro titoli di giochi famosi come Minecraft o GTA.

Anche nel comparto delle scommesse online i rischi sono presenti e non vanno sottovalutati: basti pensare a tutti quei siti di gioco – che non sono autorizzati dall’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli – sui quali la possibilità di incappare in truffe è concreta. Su questi portali, infatti, i sistemi di pagamento non sono protetti, e per gli hacker è più facile accedere ai dati bancari o personali degli utenti.

In questo contesto è necessario seguire una regolamentazione – indirizzata verso l’educazione al gioco – che passi dalla messa in sicurezza di un fenomeno in rapida diffusione, che sta cambiando le forme di socialità.

Per questo motivo occorre utilizzare solo piattaforme certificate e autorizzate, che garantiscano un gioco sicuro e controllato.

Sul sito https://wisecasino.net/, per esempio, è possibile trovare numerose recensioni di piattaforme di gioco, tutte legali e certificate, sulle quali è possibile divertirsi senza correre alcun rischio.

Come affermato dall’Associazione nazionale Di.Te, “più si cresce e più si gioca”. Da questo si deduce che il gioco, oltre a essere un’attività potenzialmente creativa e non solo ricreativa, è anche una necessità, in particolare per coloro che hanno iniziato a farlo da piccoli.

Dunque, resistere al gioco o vietarne l’utilizzo non è certo la decisione più saggia: giocare nel modo giusto è il messaggio che può fare la differenza.