Licosa, tra Castellabate ed Agnone c’è un tratto di costa ancora incontaminato raggiungibile solo a piedi. Un percorso tra uliveti, pini e carrubi intervallato da piccole calette che si aprono in squarci incantevoli. Qui visse la sirena Leucosia

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Punta Licosa la trovate percorrendo la statale 267. Più precisamente è incastonata tra il porto di San Marco di Castellabate ed Ogliastro Marina. Una volta superato San Marco, in direzione sud, svoltate per Ogliastro Marina. La strada ad un certo punto termina. Si prosegue solo a piedi, in una rigogliosa macchia mediterranea. Attraversando un cancello trovate un sentiero di terra battuta che scorre, tra pini d’Aleppo e carrubi, parallelo alle acque cristalline.

Tre chilometri di incanto nei quali di tanto in tanto vedrete spuntare meravigliose calette. Con un fondale roccioso che emerge dalle acque cristalline. Con un po’ di fortuna è possibile avvistare gazze, merli e gabbiani. Alla fine della pineta vi viene incontro di nuovo il mare con tutto il suo splendore. Siete proprio sulla punta di Leucosia, nel punto più a sud del golfo di Salerno.

Un piccolo porticciolo vi protegge dal mare aperto. Oltre il suo molo, poco lontano, l’isola con il faro. Nei suoi fondali è possibile ammirare i resti di una villa di epoca romana. Ed ancora delle vasche di un probabile allevamento di murene. Tutto risalente al I secolo a.C..

Punta Licosa è anche il posto delle sirene. Il luogo dove mito e leggenda si intrecciano. Secondo Strabone è proprio questo il punto dove la sirena Leucosia si lasciò morire per un amore non corrisposto. Ma, come ci racconta Omero, questa è anche l’isola delle sirene dal canto ammaliatore citata nell’Odissea.

Nella contemplazione continua del paesaggio che si schiude ai nostri occhi non manca l’opportunità di contemplare anche l’aspetto culinario. Proprio nel tratto di Ogliastro Marina c’è più di un ristorante che può fare al caso nostro. Come “Da Carmine” o il “Mazzeno”. Tutto rigorosamente a base di pesce. E sirene.

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