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Una veglia di preghiera al Duomo di Salerno per le 26 migranti morte

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Una veglia di preghiera al Duomo di Salerno per le 26 migranti morte

 “Vogliamo  lasciare un segno tangibile contro l’indifferenza “. Il Centro Italiano Femminile invita tutti i cittadini a partecipare alla veglia di preghiera per le giovani vittime dello sbarco

Le donne del C.I.F.(Centro Italiano Femminile) Comunale di Salerno invitano tutta la cittadinanza a partecipare alla veglia di preghiera per le 26 giovani migranti giunte morte nel porto di Salerno. La veglia si terrà lunedì 13 novembre, alle ore 20, presso la Cattedrale di San Matteo di Salerno. Le donne del Centro Italiano Femminile  parteciperanno alle esequie delle vittime per esprimere il loro dolore e la ferma  indignazione per quanto avviene, ormai da troppo tempo, nel nostro mare.

“Vogliamo  lasciare un segno tangibile contro l’indifferenza – spiegano le volontarie, con la presidente comunale, Avvocato Anna Teresa Arnone – riprendiamoci la nostra umanità  e riconquistiamo quel pizzico di divino che c’è in ognuno di noi. A queste donne, senza nome, andrà il nostro pensiero il 25  novembre – “Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Per non dimenticare, sono state scelte le parole di una poesia di Primo Levi che dice Meditate che questo è stato”.

Un verso che riflette tutto il valore e l’importanza della memoria: non solo affinché ciò che è stato non si ripeta, ma anche e soprattutto perché non ci si rassegni all’orrore e la sua realtà sopravviva custodita nel tempo di chi rimane.

“Noi donne del Centro Italiano Femminile – prosegue Maria Pia Perisano, Presidente Provinciale del C.I.F. – crediamo che il sacrificio di tante donne e tanti uomini morti nel nostro mare non debba essere ricondotto ad uno dei tanti episodi di cronaca “nera” che sebbene  turbino, abituano alla presenza della morte nelle nostre vite. Le donne approdate, pochi giorni fa,  cadaveri sulla nostra spiaggia, avevano intrapreso, con coraggio,  il cammino  della speranza di un “altrove”, abbandonando  ogni cosa e gli affetti, portando con loro soltanto la vita.“Per  non dimenticare”,  nel rispetto della fede di ciascuno”.