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Uno scenario apocalittico declinato in chiave metal

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Uno scenario apocalittico declinato in chiave metal

Probabilmente il nome DragonForce non dice molto alla maggior parte del grande pubblico ma si tratta di una band inglese di altissimo valore nel panorama della musica metal a livello mondiale.

Uno dei lavori migliori del gruppo è stato il disco Inhuman Rampage, terzo cd della formazione, e, in particolar modo, la prima traccia in esso contenuta, il brano Through the fire and flames.

Una canzone che fin dall’esordio sottolinea subito la sua appartenenza al genere metal con un’incredibile velocità di esecuzione di tutti gli strumenti, uno dei “marchi di fabbrica” dei DragonForce.

La prima strofa del testo immette in quella che è l’atmosfera del brano: uno scenario devastato, in cui sembra sparito qualsiasi residuo di umanità e dove si ritrovano solo ombre, suoni sinistri, fiamme.

On a cold winter morning, in the time before the light / In flames of death’s eternal reign we ride towards the fight / And the darkness is falling down and the times are tough all right / The sound of evil laughter falls around the world tonight / Fighting high, fighting on for the steel / Through the wastelands evermore / The scattered souls will feel the hell that is wasted on the shores / On the blackest waves in history / We watch them as they go / Through fire, pain and once again we know;

In un mattino d’inverno, nel tempo prima della luce / Nelle fiamme dell’eterno regno della morte cavalchiamo verso la battaglia / E l’oscurità sta calando e i tempi sono ben resistenti / Il suono della risata del male cade intorno al mondo stanotte / Combattendo bene, continuando a combattere per l’acciaio / Attraverso la distesa desolata mai più / Le anime sparpagliate sentiranno l’inferno che è sciupato sulle spiagge / Sulle onde più nere della storia / Li osserviamo mentre vanno / Attraverso il fuoco, dolore e ancora una volta sappiamo.

In questi versi iniziali, dunque, emerge una profonda desolazione che pare aver avvolto il mondo intero, un po’ come avviene nelle migliori rappresentazioni, su piccolo e grande schermo, della Terra post-apocalisse; desolazione che, facilmente, dal piano materiale giunge a idealizzarsi, rappresentando una decadenza che, quindi, non è solo fisica ma anche e soprattutto concettuale.

A fronte di tutto ciò il messaggio dei DragonForce, esplicitato nel ritornello, è chiaro: nonostante le tante avversità, che anche in tali versi, hanno grande spazio e rilievo, nonostante i sentimenti negativi che possono abbattersi addosso a qualsiasi individuo, occorre andare avanti, seguire con ostinazione la propria strada.

So now we fly ever free / We’re free before the thunderstorm / On towards the wilderness our quest carries on / Far beyond the sundown, far beyond the moonlight / Deep inside our hearts and all our souls / So far away we wait for the day / For the lights are so wasted and gone / We feel the pain of a lifetime lost in a thousand days / Through the fire and the flames we carry on;

Così ora non voliamo mai liberi / Siamo liberi prima del temporale / Verso il deserto la nostra ricerca continua / Lontani oltre il tramonto, lontani oltre la luce della luna / Profondo dentro i nostri cuori e in tutte le nostre anime / Così lontano aspettiamo il giorno / Per le luci che sono così sciupate e andate / Sentiamo il dolore di una vita perduta in un centinaio di giorni / Attraverso fuoco e fiamme andiamo avanti.

La seconda strofa di Through the fire and flames prosegue sulla falsariga di quanto è stato detto in precedenza, però bisogna porre in evidenza anche la ricchezza, la ricercatezza delle rappresentazioni prospettataci dalla band inglese che sembrano attingere, in tutto e per tutto, al repertorio dell’epica, alle immagini che, per secoli, ci sono state tramandate da capolavori immortali della letteratura:

As the red day is dawning / And the lightning cracks the sky / They raise their hands to the heavens above / As we send them to their lies / Running back through the mid-morning light / There’s a burning in my heart / We’re banished from the time in the fallen land / To a light beyond the stars / In the blackest dreams we do believe / Our destiny this time / And endlessly we’ll all be free tonight;

Mentre il giorno rosso albeggia / E il fulmine percuote il cielo / Alzano le loro mani ai paradisi sopra / Mentre noi li rendiamo alle loro bugie / Ritornando di corsa attraverso la luce del mezzo mattino / C’è una scottatura nel mio cuore Siamo stati banditi dal tempo nella terra caduta / Per una luce oltre la stelle / Nei sogni più neri crediamo / Il nostro destino questo tempo / E infinitamente saremo tutti liberi stanotte.

Così avviene pure nel secondo ritornello:

And on the wings of a dream / So far beyond reality / All alone in desperation / Now the time is gone / Lost inside you’ll never find / Lost within my own mind / Day after day this misery must go on / So far away we wait for the day / For the lights are so wasted and gone / We feel the pain of a lifetime lost in a thousand days / Through the fire and the flames we carry on;

E sulle ali di un sogno / Così molto al di là della realtà / Tutti soli nella disperazione / Ora è il tempo è andato / Perduto dentro non troverai mai / Perduto dentro la mia stessa mente / Giorno dopo giorno questa tristezza devo andare avanti / Così lontano aspettiamo il giorno / Per le luci che sono così sciupate e andate / Sentiamo il dolore di una vita perduta in un centinaio di giorni / Attraverso fuoco e fiamme andiamo avanti.

Conclusasi questa sezione del brano è tempo di lasciare spazio alla pura musica: infatti, i due chitarristi del gruppo, Herman Li e Sam Totman, mettono in scena un duetto di grandiosa velocità. Quasi come due antichi cavalieri (per restare in ambito epico), Li e Totman, si sfidano a colpi di maestri e di tecnica, creando, anche grazie all’ausilio di una ricca gamma di effetti, una sezione musicale di magnifica fattura che, con la sua raffica di note, sembra quasi venire in supporto del testo stesso, ampliandone il significato.

La chiusura del brano è affidata ad una breve sequenza di versi che insiste sul messaggio che i DragonForce, con Through the fire and flames, hanno voluto trasmettere al pubblico:

Now here we stand with their blood on our hands / We’ve fought so hard now can we understand? / I’ll break the seal of this curse if I possibly can / For freedom of every man / So far away we wait for the day / For the lights are so wasted and gone / We feel the pain of a lifetime lost in a thousand days / Through the fire and the flames we carry on;

Ora siamo qui fermi con il loro sangue nelle nostre mani / Abbiamo combattuto così duramente ora possiamo comprendere? / Spezzerò il sigillo di questa maledizione se possibilmente ci riesco / Per la libertà di ogni uomo / Così lontano aspettiamo il giorno / Per le luci che sono così sciupate e andate / Sentiamo il dolore di una vita perduta in migliaia di giorni / Attraverso fuoco e fiamme andiamo avanti.

Superare gli ostacoli della vita per raggiungere i propri traguardi senza che nulla ci distolga dai nostri proprositi: questo è ciò che ha voluto comunicare la band inglese; qualunque sia la lotta che s’intraprende col mondo e col destino, la cosa veramente importante è affrontarla con la massima determinazione.

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Laureato in Lettere, curriculum Pubblicistica, il 25 maggio 2010 e poi in Filologia Moderna il 13 marzo 2013, Gerardo inizia la sua collaborazione con ZerOttoNove nel giugno 2013 occupandosi della cronaca e delle vicende politiche di Calvanico (sua cittadina di residenza), trattando dei più svariati eventi e curando la rubrica CanZONando che propone, di volta in volta, l'attenta e puntuale analisi dei migliori brani della storia della musica. Ex caporedattore di ZerOttoNove.it e di ZON.it, WordPress & SEO specialist, operatore video e addetto al montaggio (in casi estremi), Gerardo ha molteplici interessi che spaziano dallo sport alla letteratura, dalla politica alla musica all'associazionismo. Attualmente svolge l'attività di docente, scrittore e giornalista pubblicista.