Home Attualità Unisa e BMTA insieme per rilanciare turismo archeologico

Unisa e BMTA insieme per rilanciare turismo archeologico

0
Unisa e BMTA insieme per rilanciare turismo archeologico

Un asse Salerno-Milano-Londra per rilanciare il turismo archeologico: la BMTA crogiolo di un progetto di ricerca rivolto alla Generazione Z

La Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico si conferma da oltre un ventennio come luogo di dialogo e confronto tra cultura e business. E quale migliore sintesi avrebbe potuto dare corpo a siffatto connubio, se non la collaborazione con tre prestigiose Università, lungo un immaginario asse sud-nord, che mette saperi e competenze internazionali a servizio di un segmento turistico così fortemente provato dalle restrizioni imposte dall’emergenza epidemiologica in atto?

Ecco che, sotto la direzione della Prof.ssa Maria Teresa Cuomo del Dipartimento di Scienze Economiche e Statistiche dell’Università degli Studi di Salerno, nasce un interessante progetto di ricerca volto a indagare le condizioni di rilancio del turismo archeologico.

E se lo sguardo deve essere fiduciosamente rivolto al futuro, allora quale campione preferenziale coinvolgere nello studio se non Millennial e Generazione Z, oggi solo parzialmente “fruitori” del patrimonio artistico-culturale nazionale, ma target concretamente trainante di domani?

La ricerca, oltre al Macref – Laboratorio di Management dell’Ateneo salernitano, si arricchisce del contributo scientifico del Criet – Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e del Dipartimento di Marketing della Middlesex University di Londra, nell’interpretare i nuovi comportamenti cui la società ha dovuto uniformarsi per fronteggiare la pandemia, dimostra – dati alla mano per supportare il modello di ricerca – che coniugare business, cultura e patrimonio non solo è possibile, ma necessario e doveroso, trovando validi alleati proprio nelle nuove forme di connessione virtuali.

Nel loro salto da surrogato di socialità a incalzante proposta di legame, i social media possono divenire strategici alleati emozionali nel preparare il terreno a un “new deal” del turismo archeologico. È un’occasione da non lasciarsi sfuggire – per dirla in termini di marketing, trasformando una minaccia in opportunità – anche per impostare una rinnovata comunicazione del patrimonio del territorio, valorizzando esperienze di “fisicità aumentata” in grado di affascinare i nuovi target.

 

Il questionario a cui si chiede di rispondere accedendo al seguente link
https://forms.office.com/Pages/ResponsePage.aspx?id=22cHw9o91E2KTQl9IsuZ06QBnHjetMlBnaQ24Kevy0lUMVlYSDFMUk5JNFVGUk4zMzJXS005M0taTy4u
– in forma anonima e la cui compilazione richiede solo alcuni minuti – ha l’obiettivo di comprendere, in generale, quali aspetti siano reputati rilevanti per la scelta di visita presso siti/aree/parchi/musei archeologici e se e come cambieranno le priorità a seguito dell’emergenza sanitaria tuttora in corso.