Home Territorio Eboli Ultimo fa esplodere amore e resilienza al PalaSele di Eboli

Ultimo fa esplodere amore e resilienza al PalaSele di Eboli

0
Ultimo fa esplodere amore e resilienza al PalaSele di Eboli
Foto di Alfonso Maria Salsano

Ultimo emoziona e si emoziona nella serata di Eboli. La cornice dei 7mila del PalaSele danno vita ad un concerto da “Favola”

Un palloncino rosso da rincorrere, acciuffare e chissà, magari da consegnare ad una persona speciale. È questa la storia di Ultimo, del giovane Niccolò Moriconi, che sale sul palco del PalaSele di Eboli con la consapevolezza di esser diventato un po’ più grande dalla pubblicazione del suo primo album. E allora si riscalda la voce e inizia immediatamente a 100 all’ora con “Colpa delle Favole” e l’extrabeat di “Aperitivo Grezzo“: Ultimo suona la carica, sarà una grande serata, quella durante la quale il romano farà conoscere ad Eboli la sua storia, di come è cambiata la sua vita, di quanto ha combattuto e di quanto ha amato.

Dal palco, sicuramente un po’ spartano, si iniziano così ad intonare musicalità più vicine alle corde di Ultime e dei cuori dei suoi fan con “Cascare nei Tuoi Occhi” e “Quando fuori Piove“. Sono canzoni di una generazione arrabbiata, di chi vuole amare e farsi amare, fregandosene dei difetti: Ultimo lascia così il microfono e si fa accompagnare. È perfetto così, siamo tutti imperfetti, ed è giusto cantarlo, urlarlo a squarciagola.

È, però, con l’immaginario quotidiano che Ultimo canta dell’amore, non sono per qualcun’altro, ma anche per se stessi. Con “Il ballo delle Incertezze“, che ha lanciato l’artista ufficialmente sul panorama musicale italiano, e “Ti dedico il Silenzio” sale il tasso emotivo: è qui che realmente Moriconi sente l’essenza, a volte anche distruttiva, della sua musica, perché la sente, perché ci crede, perché la ama. La forza del cantante di San Basilio risiede nella sua empatia con il pubblico, nella forza di essere se stesso: “Canzone Stupida” è semplicemente il testo che rappresenta appieno una situazione in cui, sicuramente, qualcuno si è imbattuto e avrà pensato:

Avessi avuto solo un briciolo di dignità
Ti avrei mandata a fare in culo un anno fa
Quand’ho capito che hai il cervello di una zanzara
E vuoi fare la colta universitaria
I riflettori poi si spostano quasi unicamente sul suo migliore amico, quel pianoforte che lo accompagna da quand’era bambino. Con il supporto anche di tre archi, Ultimo dà il via all’ennesima sferzata sentimentale ed emozionale del concerto.
Con “La stella più fragile dell’universo” e “Farfalla biancaviene ascoltata una voce positiva, quella di tutto il PalaSele, che si unisce ad una voglia di essere romantici, di stringere le mani della persone che si ama, di guardarsi e dichiararsi sotto l’esplosione di coriandoli e farfalle, immortalando un momento che deve restare impresso.
Il medley tutto a piano forte è un vortice che non lascia fiato, senza alcuna pausa e tempo per contemplare la bellezza del momento: è qualcosa che viene vissuto immediatamente, che fa breccia e che termina con una cover forte e pulsante di un ispiratore di Ultimo, Vasco – già citato in “Aperitivo Grezzo”. Infatto, “Albachiara” chiude una fase del concerto, aprendo l’ultima. Quella del ricordo di sé, di chi era quand’è partito nel viaggio musicale che lo porterà, molto presto, ad essere il più giovane interprete ad esibirsi allo Stadio Olimpico.
Infatti, insieme a “Giusy” – un pezzo davvero simile alle testualità di Vasco (come la sua Sally, d’altronde) – è “Pianeti” un pezzo al quale l’autore tiene particolarmente. In questo modo racconta perché non sente il bisogno di parlare, ma semplicemente di scrivere e cantare. Il pezzo in questione viene cantato diversamente, lo si avverte. È conscio della sua maturazione artistica e non solo. Ultimo è ciò che è per la sua musica, per i suoi testi, e il pubblico, il suo pubblico, lo abbraccia interamente. Ed è qui, forse un po’ inaspettatamente, che si emoziona: perché è giusto essere dalla parte degli ultimi per sentirsi vivi.
L’arrivederci, infine, è siglato sulle note di un testo dal forte impatto emotivo, solo voce e piano. Mentre sul video wall vengono proiettate scene di vita quotidiana di Ultimo, da quand’era bambino sino ad oggi, viene intonata “La stazione dei ricordi“, che conclude il concerto così come il suo album “Colpa delle Favole“, lasciando volare proprio quel palloncino rosso. Con l’esplosione di centinaia di migliaia di coriandoli gialli, l’artista romano saluta Eboli e ricorda a chiunque di essere forte, di credere in se stessi, nei propri sogni, nelle proprie favole perché:
vince chi si sveglia, vive, muore e spera
Sempre dentro le sue mani

Il calendario del PalaSele

Lo spettacolare calendario 2019 al PalaSele a cura di Anni 60 Produzioni proseguirà con il ritorno, sabato 4 maggio, di Alessandra Amoroso per la seconda data a Eboli del “10 Tour”; a seguire, sono attesi Raf-Tozzi (19 maggio, inizialmente previsto il 7 maggio), Marco Mengoni (18 maggio, #MENGONILIVE2019), Eros Ramazzotti (6 dicembre, VITA CE N’È WORLD TOUR). Tutti gli spettacoli avranno inizio alle ore 21. Per informazioni sulle prevendite ufficiali autorizzate, sul costo dei tagliandi, sulle prenotazioni per i disabili: 089 4688156 – www.anni60produzioni.com