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Truffe e usura nell’Agro: 7 indagati

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Truffe e usura nell’Agro: 7 indagati

Giro colossale di imbrogli e truffe tra Angri, Positano, San Marzano, San Giorgio, Nocera e il napoletano. Gli indagati si spacciavano per promotori finanziari di istituti di credito, capaci anche di vendere case inesistenti

truffeIl prossimo 6 novembre, davanti al Giudice di Udienza Preliminare Valiante, 7 indagati dovranno presentarsi a rispondere dei reati di truffa e usura commessi ai danni di privati e aziende in un territorio che comprende l’Agro e il napoletano.

Rischiano il processo Giuseppe Orlando (di San Marzano) che al momento è irreperibile, Roberto Iannone (quarantenne di Nocera e domiciliato a Positano), Alfonso Iannone (quarantasettenne di Angri), Giovanna Lamberti (trentacinquenne residente a Positano), Leopoldo Iannone (settantasettenne di Angri), Luigi Rinaldi (cinquantacinquenne di San Giorgio) e Crescenzo Topo (di origini napoletane), finiti tutti sotto inchiesta con varie accuse a sfondo finanziario.

Dalle indagini, coordinate dal PM Caggiano e svolte dalla Polizia Giudiziaria della Procura, risulta che i due Iannone e Rinaldi abbiano effettuato, nel 2009, un prestito usuraio di seimila euro a un imprenditore angrese. Leopolodo Iannone, inoltre, era stato anche precedentemente indagato per un episodio di violenza sessuale ai danni di una dipendente del suo laboratorio di sartoria, ma le prove non erano sufficientemente schiaccianti e non hanno superato i riscontri della fase preliminare delle indagini.

Orlando risponde invece di aver frodato 22mila euro a una coppia, spacciandosi per promotore finanziario per le banche Barclays e Fineco, in vista d’investimenti fruttuosi.

Roberto Iannone e Lamberti sono indagati per aver frodato ottantamila euro a una risparmiatrice e ben due milioni di euro ad altri tre risparmiatori mediante lo stesso sistema.

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Giuseppe Orlando risponde di un raggiro di circa 49mila euro per aver fatto sottoscrivere con l’inganno diversi contratti di previdenza e per aver utilizzato poi pin e dati informatici, così come Roberto Iannone che in svariati episodi si sarebbe finto promotore finanziario d’importanti istituti bancari invogliando molti privati ad aprire conti monetari che poi avrebbe svuotato utilizzando i dati di accesso.

Non è finita qui. Altre indagini ricostruite dalla procura rivelano che Roberto Iannone e Orlando avrebbero proposto addirittura l’acquisto di una casa di Castel San Giorgio a Contrada Le pezze, predisponendo un falso contratto con una persona del tutto inesistente che avrebbe firmato procura speciale a loro nome, incassando ben 50mila euro in assegni da parte della vittima.

La maxi indagine è stata l’ultima seguita dal sostituto procuratore Serrelli, passata poi a Caggiano con un corposo elenco di undici diversi capi d’imputazione. Non è la prima volta che i territori dell’Agro partecipano a giri di truffe ed estorsioni di questa portata, coinvolgendo privati e importanti istituti di credito.

Quando le persone si chiedono quali siano le conseguenze causate da deflazione, disoccupazione e recessione basterebbe pensare a eventi di questo genere, che negli ultimi anni sembrano diffondersi sempre più a macchia d’olio.