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“Troppe zeta nel cognome”, presentato il nuovo libro di Mario Luzzatto Fegiz

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“Troppe zeta nel cognome”, presentato il nuovo libro di Mario Luzzatto Fegiz

Troppe zeta nel cognome”, presentato il nuovo libro di Mario Luzzatto Fegiz

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“Per misteriose ragioni da quarant’anni costringo pubblico e artisti a confrontarsi con la mia incompetenza”.

Salerno– Si svolta oggi presso la Feltrinelli di Salerno la presentazione del nuovo libro di Mario Luzzato Fegiz “Troppe zeta nel cognome”.

“Troppe zeta nel cognome” è un opera autobiografica attraverso cui, l’autore, ripercorre la sua brillante carriera. Un opera sincera, senza maschera, autoironica e dal carattere autentico.

“Troppe zeta nel cognome” nasce per raccontare e svelare i retroscena di star italiane e straniere nel corso degli anni, sottolineando i mutamenti e le trasformazioni che essi, assieme alla musica, hanno subito. Un percorso nel quale pubblico e privato si mescolano in un racconto avvincente nel quale affiora il complesso legame di amore e odio che spesso caratterizza i rapporti fra critico e artisti.

Troppe zeta nel cognome si mostra quasi come un diario, ove l’autore affida il giudizio del suo operato al lettore, senza alcun filtro o inibizione. Mario Luzzatto Fegiz giornalista, critico musicale, saggista italiano e inviato del Corriere della sera con quest’opera si mette in gioco, nella speranza di mostrare al pubblico l’altro volto della musica.

L’opera abbraccia il lungo percorso di Luzzato Fegiz a partire dalla Trieste degli anni Cinquanta, passando poi per Roma, fino a giungere a Milano, al Corriere della Sera. Nel libro sono presenti tante curiosità e aneddoti sul mondo e i protagonisti della musica.

Troppe zeta nel cognome, il cui titolo è tratto da una frase pronunciata negli anni novanta da Pippo Baudo, che ne ha curato la prefazione, è un opera che pone l’attenzione sul “dietro le quinte” delle spettacolo, sottolineando l’importanza di un lavoro duro e spesso scomodo.

“Anteporre la verità all’amicizia” così ha commenta Luzzato Fegiz, riferendosi alle centinaia di avversità affrontante nel corso della sua carriera. L’autore si espone, senza fare sconti a nessuno, soprattutto a se stesso,  in un percorso musicale e spirituale in cui, alla fine, la fede e la musica vincono e convivono come valori assoluti: “Leggendo queste pagine – scrive Pippo Baudo nella prefazione – mi sono reso conto che, insieme al caratteraccio, Fegiz ha anche un cuore, un’anima e perfino una certa competenza musicale”.

All’incontro erano presenti: Anna Bisogno, Università Roma Tre, e Gabriele Bojano del Corriere del Mezzogiorno. 

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