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Tribunali Ecclesiastici Salernitani, inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018

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Tribunali Ecclesiastici Salernitani, inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018

Ludopatie e gioco d’azzardo alla base dello scioglimento matrimoniale nel salernitano. Panoramica sociale in occasione dell’Inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 dei Tribunali Ecclesiastici Salernitani

Si è tenuta stamane, presso il Museo Diocesano “San Matteo”, l’inaugurazione dell’Anno Giudiziario 2018 del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano e del Tribunale Ecclesiastico Metropolitano di Salerno e di Appello.

La cerimonia ha visto la partecipazione S.E.R. Mons. Luigi Moretti, Arcivescovo Metropolita di Salerno-Campagna-Acerno, S.E.R. Mons. Orazio Soricelli, Arcivescovo Moderatore del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano, Mons. Michele Alfano, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Metropolitano, Don Pietro Rescigno, Vicario Giudiziale del Tribunale Ecclesiastico Interdiocesano Salernitano e il Prof. P. Manuel Jesus Arroba Conde, Preside dell’Istituto Utriusque Iuris della Pontificia Università Lateranense.

Ludopatia tra le cause di scioglimento del matrimonio

Su un totale di 113 cause introdotte al Tribunale ecclesiastico interdiocesano salernitano nel corso del 2017, il 20% di coloro che chiedono la dichiarazione di nullità del sacramento del matrimonio adducono come motivazione l’incapacità del coniuge nell’assunzione dei doveri coniugali.

In particolare, in numerosi casi tale incapacità è dovuta a ludopatie e gioco d’azzardo, vere e proprie patologie psichiche e sociali che negli ultimi anni hanno messo in ginocchio l’economia domestica. 

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Il “processo breve”

 

Bene il nuovo processo breve che accorcia i tempi delle sentenze.

A distanza di un anno dalla Riforma operata da Papa Francesco con il MP “Mitis Iudex Dominus Iesus”, riforma che ha rimodulato il processo canonico per le cause di dichiarazione di nullità del matrimoni, il “processo breve” ha trovato piena accoglienza nella comunità salernitana.

La nuova formula procedurale, attuabile solo in determinate circostanze, prevede la presenza diretta del Vescovo all’interno dell’iter giudiziale.