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Trasporto pubblico, 1960 firme chiudono il discorso

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Trasporto pubblico, 1960 firme chiudono il discorso

Dal primo aprile le tariffe del trasporto urbano del Comune di Pontecagnano Faiano rientreranno nella fascia urbana di Salerno

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Circa quidici giorni fa, precisamente il 26 Febbraio, la delegazione del comitato #REINTEGRIMOCI# si era recata a Napoli a Palazzo Santa Lucia, per la consegna delle 1960 firme raccolte per il reiserimento di Pontecagnano Faiano nella fascia urbana di Salerno per il trasporto pubblico. Gli esponenti del comitato, avevano già da quell’incontro ricevuto riscontro positivo circa la definitività della risoluzione della controversia entro breve termine. Finalmente la questione ha trovato una spedita conclusione, per il sollievo dei cittadini che si erano visti gravati da un notevole aggravio del prezzo della tariffazione urbana. Infatti dal primo Aprile le tariffe del trasporto urbano del Comune rientreranno nella fascia urbana di Salerno.trasporto pubblico

Non sono mancate polemiche da parte dell’aministrazione comunale, che hanno trovato il proprio culmine nel manifesto diffuso per il paese su iniziativa del comitato #REINTEGRIMOCI#, nel quale era possibile leggere testuali parole “ Non ci ferma nessuno abbiamo vinto noi”. Il manifesto aveva lo scopo di esprimere la soddisfazione per l’esito positivo della controversia e l’entusiamo per l’iniziativa popolare, che con una forte coesione cittadina, aveva raggiunto l’obiettivo prefissato.

Ciò ha sortito l’effetto di far intervenire sulla questione il Primo Cittadino, Ernersto Sica, che ha voluto sottolineare la presa in carico della battglia da parte del Comune sin dal primo giorno, invitando i manifestanti a contenere l’entusiasmo, mancando ancora per la formalizzazione della questione, la delibera della giunta regionale. “Solo atti alla mano potremo gioire tutti insieme.”

Di segno contrario l’intervento del segretario del Pd, Roberto Brusa, che ha così replicato : “Se Sica qualche volta svolgesse davvero il compito di sindaco, sarebbe andato a Napoli a parlare direttamente con Vetrella, il quale gli avrebbe assicurato, come ha fatto con noi, che la data del primo Aprile è molto più che un proclamo o un’indicazione.”

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