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Trasferirsi all’estero, 5 cose da sapere

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Trasferirsi all’estero, 5 cose da sapere

Estero Trasferirsi all’ estero per lavoro, per studio o per specializzarsi; in qualche caso anche solo per “fuggire dalla monotonia italiana”

[ads1] Sono sempre di più i nostri connazionali che, per un motivo o per un altro, si trasferiscono in maniera più o meno definitiva all’estero. Secondo un indagine della Fondazione Migrantes presentata lo scorso ottobre a Roma, nel corso del 2014 sono stati 101 mila gli espatri a titolo definitivo, prevalentemente alla volta di della Germania e del Regno Unito.

Per chi sta valutando quest’ipotesi, e per chi l’ha già valutata positivamente ed ora si accinge a farlo sul serio ecco cinque consigli che possono tornare molto utili per il loro trasferimento.

Il primo consiglio, che può risultare banale ma non molti non ne considerano fino in fondo le conseguenze, è quello di conoscere almeno un po’ la lingua della nazione verso la quale si sta emigrando. In molte situazioni (vedi il Nord Europa) già solo l’inglese può bastare per i primi contatti ma se davvero ci si vuole integrare è necessario immergersi a pieno anche nella lingua (e nella cultura) del Paese che ci ospiterà. Considerate che su internet (e spesso anche in forma gratuita) si trovano ormai corsi per qualsiasi lingua tra le principali a livello europeo e mondiale. Perché non approfittarne?

Il secondo consiglio è invece quello di programmare in maniera attenta il trasloco. Sconsigliato il fai da te per costi e scarsa efficienza; meglio affidarsi ad aziende come blissmoving.it specializzate proprio nella gestione dei traslochi internazionali. Con il supporto di professionisti che si occupano tutti i giorni di spostamenti tra diversi Paesi avrete la certezza di fare prima e fare meglio senza peraltro il rischio di incorrere in perdite di colli o peggio ancora di sanzioni frontaliere. Non rischiate.estero

Il terzo consiglio è invece quello di controllare i vostri documenti, ed in particolare il Passaporto che è quello che ci permette di andare in qualsiasi nazione al mondo, prima di partire: è ancora valido? Qual è la validità rimanente? Il Paese verso il quale stiamo andando richiede una validità rimanente minima per il nostro passaporto? E’ richiesto eventualmente anche un visto? Essendo tutte queste procedure burocratiche piuttosto lunghe da sbrigare è meglio sistemarle subito invece di incappare in qualche imprevisto poco prima di salire sul nostro aereo. Siate previdenti.

Il quarto consiglio per chi di decide di trasferirsi è quello di affidarsi al web per trovare la casa dove andremo ad alloggiare e questo indipendentemente dal fatto che si tratti di un affitto o di un acquisto. Se vi trovate nella seconda situazione sarebbe bene farvi supportare da un legale nello Stato di arrivo che segua tutte le procedure amministrative dal compromesso al rogito vero e proprio. Andate sul sicuro.

Il quinto ed ultimo consiglio non è pratico ma piuttosto “filosofico”: non dimenticate l’Italia! Si sa che un albero non vive senza radici e gli esseri umani non sono molto dissimili. Mantenere un legame con la propria terra, magari tornandoci ogni tanto approfittando di qualche volo low cost, aiuta a consolidare la propria personalità, facendosi anche apprezzare di più, e per quello che si è veramente, in quei luoghi in cui si andrà a vivere per il resto della propria vita. Siate voi stessi. [ads2]