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Tex a Salerno, la Feltrinelli celebra il mito bonelliano

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Tex a Salerno, la Feltrinelli celebra il mito bonelliano

“Tex a Salerno”, grande tuffo nel mondo dell’alta editoria e del mito bonelliano con due volumi di pregio (e gli inediti di Bruno Brindisi)

Grande successo ieri sera per “Tex a Salerno”, un’interessante presentazione dedicata agli appassionati dell’eroe bonelliano.

Tex a Salerno
Bruno Brindisi parla alla stampa prima della presentazione.

Durante la serata organizzata da Edizioni NPE, svoltasi presso la libreria Feltrinelli su Corso Vittorio Emanuele ed incentrata sul celebre ranger, il pubblico ha avuto modo di conoscere ed apprezzare due nuove pubblicazioni d’incredibile pregio dedicate alla saga di Tex Willer: “Tex – Fiumi di china italiana in deserti americani”, un saggio curato dallo storico Raffaele De Falco (che ripercorre l’incredibile storia del suo successo), e “Tex – I predatori del deserto”, una delle storie più famose rieditata con l’aggiunta di tavole e schizzi di Bruno Brindisi – finora mai pubblicati. Entrambi i testi, vere chicche per appassionati, sono pubblicati in edizione limitata: attualmente ne esistono 2000 copie, di cui solo 140 numerate e da collezione.

In occasione di Tex a Salerno, accanto al bravissimo disegnatore Bruno Brindisi – bonelliano DOC ed orgoglio salernitano – erano presenti l’editore Nicola Pesce, il docente della Scuola del Fumetto di Salerno Luca Maresca e, naturalmente, il dott. Raffaele De Falco, che con orgoglio ma molta umiltà ha sottolineato gli aspetti più importanti di questi nuovi “monumenti” della carta stampata. «Chi ha a che fare con Tex ha a che fare con le sfide. Nel ’94 ho pubblicato il mio primo saggio su Tex – afferma – ma era un lavoro da fanzinaro, non c’è stata una cura tecnica puntuale e, rileggendo, mi resi conto della presenza di alcuni refusi. Su Tex, tuttavia, esiste una bibliografia immensa e, proprio per questo, il nuovo saggio Fiumi di china italiana in deserti americani non intende accodarsi ai precedenti, risultando ripetitivo, bensì nasce dall’esigenza di condividere materiali e retroscena che ho trovato grazie alla datata amicizia con l’editore Bonelli».

Tex a Salerno

Il volume, dunque, ripercorre gli anni della nascita di Tex, da fumetto di nicchia nato come un esperimento dopo il successo di altro concorrente “cartaceo” a prodotto di qualità apprezzatissimo anche all’estero, corredati con il racconto quasi “romanzato” dei primi dubbi, difficoltà e vicende annesse vissute in prima persona dall’editore. «Trovare un altro editore che, come Bonelli, s’interessi alla didattica del fumetto è estremamente difficile; per questo devo dire che, nel suo coraggio, Nicola Pesce è un vero incosciente…!».

Di contro, durante l’evento Tex a Salerno lo stesso Nicola Pesce si è mostrato molto soddisfatto del ritorno nella nostra città: «Come editore campano, i miei primi anni di attività sono stati volti a dimenticare completamente che ero del Sud, in modo da proiettare la mia Casa Editrice in una prospettiva nazionale e non di nicchia. Una volta raggiunto l’obiettivo, però, mi son chiesto perché ho dimenticato Salerno. È per questo che stasera ho voluto presentare due volumi di grande pregio proprio nella città dove ho creato una Scuola del Fumetto più volte elogiata, la Scuola del Fumetto di Salerno. Inoltre – prosegue – creando l’opportunità del Comicon ho cercato di restituire a questa bella città la sua enorme valenza artistica. È poi una soddisfazione constatare che, data la completezza e l’alto numero di materiali inediti allegati, sia proprio questo nuovissimo saggio della NPE quello attualmente più rilevante sulla saga di Tex, come testimonia anche la critica».

Tex a Salerno
Bruno Brindisi e Raffaele De Falco

Il secondo volume, con una prefazione del Sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, recupera invece uno splendido numero della “saga fumettistica” che non veniva ripubblicato da tempo, e che ora affianca ai disegni di Brindisi la scrittura di una delle firme più classiche della testata, Claudio Nizzi. All’interno del volume sono presenti anche schizzi, prove, ripensamenti che segnano il percorso ideativo dell’opera. “Il successo di Tex, a tratti incomprensibile, è stato decretato proprio dai lettori” afferma Bruno Brindisi, il disegnatore salernitano più conosciuto a livello nazionale. «I plot narrativi del western non sono infiniti, ma Tex riesce ad essere sempre nuovo anche rispetto al collega Dylan Dog che, invece, ultimamente accusa la necessità di un rinnovamento. Tempo fa, l’indagatore dell’incubo aveva superato il mito di Tex, scalzandolo dalle classifiche, ma ora il grande ranger è tornato più forte che mai grazie all’alto numero di lettori affezionati». Accennando alla prima commissione texiana proposta da Bonelli, Brindisi afferma: «Quando ricevetti la sua telefonata, volevo rifiutare l’incarico! Passare da Dylan al Texone risultava complicato, ed inoltre la mole di lavoro si presentava immensa. Temevo molto il confronto con altri grandi disegnatori internazionali».

Ma poi, perché leggere i fumetti ci piace così tanto? Usando una metafora proposta da Raffaele De Falco durante Tex a Salerno, potremmo paragonare ogni striscia di fumetto ad un insieme di “camerette” statiche e tuttavia ricche di storie dinamiche, al cui interno ognuno può entrare per fermarsi a riflettere e trovare una parte di se stesso. «Per leggere un fumetto bisogna entrare in una storia, vivendola»: è questo il segreto della passione di Bruno Brindisi e della folta schiera di ammiratori di Tex.