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Testamento Biologico e Principio di Autodeterminazione con La Toga Rosa

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Testamento Biologico e Principio di Autodeterminazione con La Toga Rosa

Mercato San Severino accoglie La Toga Rosa per discutere di testamento biologico, vita e libertà. Tra gli ospiti del convegno l’avvocato Maurizio De Tilla.

Testamento Biologico e Principio di Autodeterminazione è  il convegno che La Toga Rosa ha organizzato con il patrocinio della Città di Mercato San Severino, l’A.N.A.I. (Associazione Nazionale Avvocati Italiani) e il Consiglio Ordine Avvocati Nocera Inferiore presso l’Aula Consiliare del Palazzo Vanvitelliano, venerdì 21 febbraio alle ore 16:00.

Testamento biologico
La coordinatrice del convegno Rosita Pellegrino, vice presidente dell’A.N.A.I. di Mercato San Severino, introduce il tema dell’incontro, divenuto importante dopo l’esplosione del caso Englaro che ha dato vita a discussioni su temi correlati al concetto di eutanasia, nonostante, purtroppo, su questo il nostro ordinamento non prevede niente.

Testamento biologicoAd aprire istituzionalmente i lavori su quello che definisce un “tema particolarmente delicato e sensibile“, “a confine tra l’aspetto religioso del credente e quello più laico e civile“, è il sindaco Giovanni Romano che comunica al pubblico l’avvenuta costituzione del “registro del testamento biologico“, a seguito di un’attenta riflessione e un approfondimento su temi giuridici. Il registro del Comune di Mercato San Severino è diverso da quello degli altri paesi (sono circa ottanta in Italia ad averlo) perché è una considerazione amara, una vera e propria polemica, per l’assenza in Italia di una legge in merito. Considerando l’opportunità del convegno per prendere una decisione su questa controversa questione, il sindaco manifesta la sua volontà di trasmettere ai presidenti di Camera e Senato la delibera.

Testamento biologicoL’avv. Rossella Citro, nonché presidente dell’associazione La Toga Rosa, considera il testamento biologico un “testamento di vita”, una dichiarazione anticipata di trattamento, fatta nel momento in cui si è capaci di intendere e volere, qualora a causa di malattie invalidanti che impediscono la normalità della vita, diventa regola della stessa e della libertà. Il testamento biologico diventa quindi la “naturale applicazione del consenso informato“, a favore del paziente e del medico.

Testamento biologicoLa parola passa all’avv. Aniello Cosimato, Presidente dell’A.N.A.I. di Mercato San Severino, associazione nata grazie all’impegno di Rossella Citro che ha, in pochi mesi, organizzato eventi di assoluto rilievo. Secondo Cosimato, il testamento biologico non è altro che un atto, con il quale ognuno in qualsiasi momento può prendere una decisione sulla sua vita qualora in futuro non possa farlo. Il medico, avendo a disposizione delle indicazioni, ottempera alla volontà del paziente anche quando non è in grado di decidere. Questo argomento apre però una controversia di non poco conto, perché è inerente ad aspetti etici, filosofici e giuridici, e il dibattito su questo è da anni molto acceso. Tuttavia giuristi, medici e bioeticisti, divisi su tutte le loro posizioni, sono d’accordo sul divieto di accanimento terapeutico, elemento fondamentale e imprescindibile.

Testamento biologicoIl convegno continua con l’intervento dell’avv. Maurizio De Tilla, Presidente dell’A.N.A.I e autore di numerose pubblicazioni su questo “tema molto discusso e fortemente coinvolgente, che riguarda ciascuno di noi e da cui nessuno si può ritenere estraneo“. Egli, avendo affrontato in sedi religiose, laiche e giuridiche, mostra come sia un tema di confine tra tanti ambiti e, inoltre, evidenzia quanto sia, derivando dal progresso della scienza, un problema recente.

Di fondamentale importanza è il calarsi del medico nel paziente, verso il quale deve mostrare una comunicazione umana, non tecnica; ci dev’essere “un’alleanza terapeutica“! Ricordando Piergiorgio Welby, Terri Schiavo e Eluana Englaro porta all’attenzione dei presenti la libertà di poter decidere di morire o vivere, ritenendo fondamentale il testamento biologico scritto, perché, deontologicamente, il medico deve applicare la volontà mostrata, mitigando con il fiduciario nominato se cambiano le condizioni.

Testamento biologicoApertamente contrario al testamento con il medico, De Tilla sostiene che il testamento biologico deve essere fatto tra moglie e marito e poi consegnato a medico, avvocato o notaio. Sostenendo, infine, l’uguaglianza di valore dell’etica laica e di quella religiosa, ribadisce la possibilità di coesistenza delle diverse libertà di scelta.

Ricordando il finale del film di Charlie Chaplin Il Monello, De Tilla chiude il suo intervento con la dissolvenza, cioè con l’invito alla riflessione. Il tema, in breve, non si può interpretare tecnicamente perché è umano; quando, infatti, si fanno delle scelte l’individuo è, nella sua essenza in primo piano, perché “la dignità non è un elemento artificioso, ma l’anima di una persona“. Non può e non deve esistere,  in conclusione, una legge di maggioranza che proibisca la libertà dell’individuo, perché dove non c’è pluralismo, non c’è democrazia.

Testamento biologicoL’ultimo a prendere la parola è il prof. Mario Capunzo, direttore del Dipartimento di Medicina dell’Università degli Sudi di Salerno.  Congratulandosi con “la giovane Amministrazione comunale” per aver messo insieme le proprie forze con quelle dell’Università e dell’Ospedale G. Fucito, inizia il suo intervento critico dicendo: “Sono contro il testamento biologico, perché sono cattolico“. Nonostante sia molto scettico a riguardo perché il testamento sembra voler tradurre un “monologo incompleto” che può peccare di genericità, riconosce l’importanza dell’argomento e del convegno a cui ha preso parte con piacere.

Per concludere, al convegno si è evidenziato come all’uomo debba essere garantita la libertà di scegliere sempre, non solo quando si tratta di mostrare idee differenti, come ha fatto il prof. Capunzo, ma soprattutto quando si tratta di decidere della propria vita, come sostengono le persone favorevoli al testamento biologico.