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Teatro La Ribalta, domenica ritornano “I diversi volti del Teatro”

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Teatro La Ribalta, domenica ritornano “I diversi volti del Teatro”

“I diversi Volti del Teatro”, la rassegna del Teatro La ribalta, tornerà domenica 25 febbraio alle 19, con l’opera “Nel nome del Padre”

Teatro La Ribalta. Dopo una breve sosta, ritornano domenica, 25 febbraio, alle 19 “I Diversi Volti del Teatro”. La rassegna del Teatro La Ribalta di Salerno che continua a sorprendere ed emozionare il pubblico.

Questa volta a salire sul palco saranno Maria Giordano e Stefano Persiani guidati dalla sapiente regia di Andrea Carraro nell’opera “Nel nome del Padre” di Luigi Lunari.

Presentazione e sinossi a cura di Andrea Carraro:

In un luogo indefinito,due giovani,un uomo e una donna,si incontrano (ma non sappiamo se è la prima volta) per mettere a confronto le loro esperienze di vita. Si capisce che sono già morti e che si preparano ad un prossimo appuntamento per non si sa dove. Non appartengono allo stesso rango sociale e il loro bagaglio culturale è diversissimo; parlano lingue diverse: lui è italiano, lei è americana.

Ma allora che cosa hanno in comune?

Ambedue hanno difficoltà di adattamento agli usi e costumi della società in cui vivono; ma i loro padri,nelle rispettive comunità, rivestono ruoli importantissimi. Il dubbio che accompagna tutto lo spettacolo è se i due figli siano un problema per i loro padri, oppure, al contrario, se i due padri siano stati il problema dei figli.

Luigi Lunari, autore del testo, provvede ad informare dettagliatamente il pubblico delle motivazioni tremende che portano alla decisione di escludere i giovani da una vita normale. Sarà il pubblico a trarre delle conclusioni e prendere le difese dei padri o dei figli.

Nella saga della dinastia più celebrata d’America, i Kennedy, Rosemary è stata prima sepolta viva in un istituto per ritardati mentali, poi – quando la sua esistenza non poteva più essere negata, dopo l’elezione a Presidente degli Stati Uniti di suo fratello John – è stata trasformata in un simbolo della munificenza e pietà cattolica della sua famiglia.

Per anni un silenzio totale ha coperto la sua vita, ma, quando l’esistenza di questa donna, lobotomizzata all’età di 23 anni, divenne pubblica, la famiglia ritenne giusto trasformare la Fondazione Joseph Kennedy Jr. in Fondazione Rosemary Kennedy, un ente benefico a favore dei ritardati mentali.

La filosofia dichiarata dalla fondazione era: “Crediamo che le persone con handicap intellettuali abbiano la capacità di vivere, imparare, lavorare, divertirsi, praticare la fede come chiunque altro, magari con l’aiuto per farlo”. 

Crediamo che il percorso di vita di Rosemary suoni in forte contrasto con tutto ciò. Come altrettanto infelice fu Aldo Togliatti, figlio di Palmiro Togliatti, politico italiano comunista, perseguitato, esule in Russia durante la Seconda Guerra Mondiale e, dopo, il più importante segretario politico del Partito Comunista Italiano.

Aldo nasce, quando suo padre è rinchiuso in carcere; vive un’infanzia disgraziata e vagabonda, sballottato dal padre e dalla madre, Rita Montagnana, tra Mosca e Parigi. Nonostante una giovinezza passata tristemente,affidata a gente che aveva altro a cui pensare, cresce coltissimo e con particolari attitudini scientifiche, quali l’ingegneria, lo studio dei numeri, gli scacchi e la conoscenza di quattro lingue.

Ma, secondo i medici, Aldo soffre di “schizofrenia con spunti autistici”; ed allora meglio proteggerlo, isolandolo in una clinica per malattie mentali di Modena, senza la necessità di indicarlo con il cognome “Togliatti”.

Joe Kennedy e Palmiro Togliatti hanno la necessità comune di nascondere l’esistenza di figli, come dire,”imbarazzanti”. Ma l’insicurezza di affrontare l’opinione pubblica di chi è? Dei padri o dei figli?

C’è un particolare momento di vita che accomuna Rosemary e Aldo: Rosemary, una sera, scappa da casa perché vuole conoscere meglio il mondo, nonostante abbia trascorso un’infanzia dorata e con la massima assistenza.

Aldo scappa due volte da casa per imbarcarsi per l’America (una volta lo ritrovano a Le Havre, un’altra volta a Civitavecchia, in Italia), per evadere dalla sua infanzia triste e poco assistita. Rosemary scappa perché vuole conoscere l’amore; Aldo scappa per raggiungere Disneyland. In qualche modo vogliamo aiutare Aldo a coronare il suo sogno e raccontare la sua storia agli americani, immaginando che a fargli da guida, in questo continente vagheggiato, sia proprio Rosemary.

Con le loro due vite, ambedue hanno pagato un prezzo durissimo alla personalità e alle ambizioni – pur così diverse – dei loro padri. Il palcoscenico sosterrà la loro rivincita.

Aldo nasce il 29 luglio del 1925 e muore all’età di 86 anni l’11 luglio del 2011 nella Casa di Cura per malattie mentali “Villa Igea” di Modena, Italia. Rosemary nasce il 13 settembre del 1918 e muore all’età di 86 anni il 7 gennaio del 2005 nella Casa di Cura “Saint Colette” di Jefferson, Winsconsin.

Per info e prenotazioni: 089 9958245 – 329 2167636

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Classe 1987, ho frequentato l’Università degli Studi di Salerno, conseguendo la Laurea di Primo Livello in Sociologia. Ho ottenuto una certificazione di frequenza per il corso di addetto/responsabile Ufficio Stampa e ho partecipato a diversi concorsi letterari, tra cui quello dell'estate 2015 del Circolo degli Artisti Salernitani, che mi è valso un Primo Premio. Lo scorso anno ho pubblicato il mio primo romanzo edito da Writers Editor, intitolato "Amore di papà". Sono un'attivista femminista e sostenitrice dei diritti LGBTIQ e gestisco una pagina Facebook sui diritti delle donne, "Doppia Vu Women Rights". Inoltre, ho il ruolo di segretaria provinciale presso la sezione NIDIL CGIL di Salerno.