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Storia di una matita al Circolo dei Piccoli Lettori di Salerno

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Storia di una matita al Circolo dei Piccoli Lettori di Salerno

Michele D’Ignazio ha affascinato e divertito i bambini salernitani con la nuova avventura del romanzo Storia di una matita. A scuola

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Storia di una Matita a Salerno – Ieri, 25 febbraio, presso la scuola Giacinto Vicinanza si è tenuto l’incontro del Circolo dei Piccoli Lettori con l’autore Michele D’Ignazio, che ha raccontato la nuova avventura del bambino-matita.

Dopo l’incontro con Paolo di Paolo e il suo romanzo La Mucca Volante, il ciclo di incontri mensili di lettura del periodo invernale, organizzato da Salerno Letteratura in collaborazione con l’Associazione Saremo Alberi e rivolto ai giovani di età compresa tra i 7 e gli 11 anni, è giunto al suo secondo appuntamento.

Storia di una matitaCon questi incontri, come ci ha raccontato la fondatrice Daria Limatola, il Festival Salerno Letteratura offre, con laboratori formativi, ricreativi ed educativi, ai piccoli salernitani l’opportunità di conoscere scrittori di fama nazionale.

Ieri, il Circolo ha accolto Michele D’Ignazio, che tra giochi e indovinelli, ha risposto ai tanti “Perché” dei bambini.

Storia di una matitaCon Michele i piccoli sono riusciti ad entrare nel mondo di Lapo, il protagonista dei due romanzi: Storia di una Matita e Storia di una Matita. A Scuola.

Nel primo libro, Storia di una Matita, ci viene presentato chi è Lapo: un ragazzo sulla trentina con un sogno, diventare illustratore. Il suo desiderio è talmente forte che, un bel giorno, il suo corpo si trasforma in una gigantesca matita. Lo shock è molto forte, ma Lapo non si perde d’animo e continua a vivere utilizzando vari escamotage per poter comunicare e passare inosservato.

Storia di una matitaNel secondo libro, Storia di una matita. A Scuola, Lapo diventa supplente di quarta elementare.

La lettura dell’autore di qualche passo del testo mostra ai piccoli  quanto siano particolari gli otto alunni di Lapo, l’insegnante fuori dal comune che, con metodi divertenti e stimolanti, li inciterà a “Creare mondi nuovi dove il confine fra realtà e immaginazione si fa molto ma molto sottile“.

Storia di una matitaDurante l’incontro attraverso fotografie, immagini, disegni e giochi, i bambini sono riusciti a sprofondare tra le pagine del libro; abbandonando per due ore la realtà, hanno iniziato a saltellare come Lapo e a disegnare giraffe-lavagna, orsi-colori e tanti altri animali bizzarri.

Se volevo fare una storia autobiografica – racconta Michele – avrei scritto la storia di un ragazzo che diventava un libro. Volevo, però, raccontare qualcosa che non mi riguardasse troppo da vicino e allora mi sono inventato questo personaggio“.

Storia di una matitaL’autore, stimolando con domande i bambini per aiutarli a capire il significato del nome “Lapo“, dichiara: “A me piace molto giocare con le parole, da quel gioco è nato il personaggio di Lapo che si trasforma in una matita“.

Alla fine, l’autore si è concesso ai bambini per firmare i libri e fare qualche selfie, prima di aprire davanti a loro la porta della realtà fino al prossimo appuntamento del Circolo dei Piccoli Lettori, previsto per il 26 marzo.

Storia di una matitaEventi come questi sono importanti per stimolare la fantasia e l’immaginazione dei più piccoli, proponendo loro romanzi accuratamente scelti da Salerno Letteratura e Saremo Alberi.

E allora, cosa aspettate? Se avete bambini dai 7 agli 11 anni, iscriveteli al Circolo dei Piccoli Lettori, per rendere “I bambini protagonisti attivi del processo creativo e del patrimonio culturale della Città“. Potete richiedere tutte le informazioni a questo indirizzo: circolodeipiccolilettori@salernoletteratura.it.

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Con una laurea in filosofia specialistica appesa al muro e una tesi su intersoggettività e comunità nella "Critica del Giudizio" di Kant nel cassetto, mi sono innamorata dell'affollatissimo mondo della comunicazione e dei social network. Appassionata di fotografia e viaggi, sono sempre pronta a partire per poi raccontare! Mi diverto, nel tempo libero, a scrivere favole e racconti che un giorno forse pubblicherò. Il mio motto, preso in prestito dal passato, è "Sapere Aude!"