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“SOTTO CULTURE”: tuteliamo ciò che ci circonda

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“SOTTO CULTURE”: tuteliamo ciò che ci circonda

Per la seconda giornata di Sotto Culture, organizzata dal collettivo l’ “Altra Nocera” presso il centro sociale di via Loria, si è affrontato il tema di “ambiente e territorio”. Legambiente:«Bisogna tutelare ciò che ci circonda in prospettiva di un futuro prossimo»

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L’ambiente e il territorio sono, senza alcun dubbio, capisaldi fondamentali della società di ogni epoca e, in quanto tali, vanno tutelati costantemente per evitare disastri naturali ed ecomostri. Ciò che ci circonda, infatti, è stato già stuprato troppo finora da costruzioni abusive in luoghi non adatti all’edilizia, da canali fognari che non rispettano l’ecosistema e da immissioni inquinanti che si diramano senza limiti. Si è tenuta ieri la seconda giornata della tre giorni organizzata dall’associazione “L’Altra Nocera”, un gruppo di giovani attivisti che nasce con l’intento di aggregare a sé quella fascia sociale che non si rispecchia più, ormai, nella società dei giorni nostri.

Questa seconda giornata di “Sotto Culture” ha appunto avuto come tema principale la tematica “Ambiente e territorio”, una denuncia collettiva a ciò che ecologicamente nel nostro Agro nocerino-sarnese proprio non va, con un confronto pacato e costruttivo sulle possibili soluzioni per ovviare a questi problemi. Il dibattito, aperto dalle ottime introduzioni dei giovanissimi organizzatori di questa iniziativa Roberto Crispo e Giammarco d’Agosto, è proseguito con l’intervento di Carmine Ferrara, dell’associazione “Amici del Sarno”. Egli non solo ha denunciato l’imbottigliamento illegittimo che avviene dell’acqua lucana, la quale sarebbe dovuta rimanere di dominio pubblico, ma ha inoltre esortato tutti i cittadini ad intervenire tramite i vari numeri gratuiti per salvare ciò che rimane di salubre nella nostra terra. Ferrara ha inoltre cercato di porre l’accento sulle meravigliose caratteristiche del territorio locale, proponendo alcune soluzioni tecnologiche ed interessanti.

sotto cultureÈ stata poi la volta della dott.ssa Nicoletta Fasanino, ingegnere ambientale, che ha definito “camorristica” la nostra mentalità, a causa della pericolosa tendenza ad ignorare i problemi ambientali che la natura, in tutti i modi possibili, cerca di metterci davanti agli occhi ogni giorno. L’ingegnere ha inoltre spiegato come numerose opere di costruzione del nostro territorio sorgano in luoghi idrogeologicamente stressati e dunque poco adatti allo scopo. Anche i territori della Costiera Amalfitana, storicamente adibiti a coltivazioni a terrazzamento, sono, secondo la dott.ssa Fasanino, troppo soggetti a stress risultando addirittura incolti in alcuni punti.

Anche Mauro di Serio, del comitato acqua pubblica Nocera Inferiore, è intervenuto per narrarci le seccature e il deficit economico che ha portato con sé l’istituzione di una società di gestione privata delle risorse idriche come la Gori, sempre più onerosa per le tasche dei cittadini, che va a minare fortemente un principio fondamentale come l’acqua pubblica, la quale dovrebbe essere a disposizione di tutti.

L’incontro è proseguito poi con gli interventi della Prof.ssa Maria Giuseppa Vigorito, dirigente del Liceo Statale Galizia, e di Michele Tortora, dell’Associazione Artistica Nocerina, dimostrando che, oltre le bellezze morfologiche, il nostro territorio ha delle rarità artistiche che in tutto il mondo ci invidiano. L’Agro nocerino-sarnese, e in particolare Nocera, per poter rinascere deve ripartire proprio dalle arti, da sempre state fulcro della società, che ultimamente sono state messe terribilmente da parte per concentrarsi sul consumismo. Il dibattito è stato molto costruttivo e variegato e avrebbe meritato anche una maggior presenza di pubblico per l’importanza quasi capitale dei temi affrontati.

L’appuntamento è per oggi alle 17:00, con la giornata conclusiva che avrà come tematica principale “Diritti, riforme e futuro”. Nella speranza che l’appello alla cittadinanza nocerina venga ascoltato, trattandosi di questioni che riguardano strettamente noi e le generazioni future.

A cura di Marco Stile