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Operazione Perseo, Decreto di sospensione di diritto dalla carica di Consigliere per Anastasio

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Operazione Perseo, Decreto di sospensione di diritto dalla carica di Consigliere per Anastasio

La Prefettura di Salerno, in esecuzione della legge Severino, ha emesso il decreto di sospensione di diritto dalla carica di consigliere comunale di Pontecagnano nei confronti di Antonio Anastasio

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Nel pomeriggio del 19 giugno 2017 i Carabinieri della Compagnia di Battipaglia hanno eseguito l’ordinanza applicativa di misure cautelari personali nei confronti di Antonio Anastasio, imputato nell’ambito di un procedimento penale di questa D.D.A., relativo all’operazione cd. “PERSEO“, com’è noto eseguita il 22 febbraio 2017.

Al noto consigliere comunale di minoranza di Pontecagnano Faiano viene contestato di aver pianificato, appoggiato dall’organizzazione camorristica “PECORARO—RENNA”, la minaccia compiuta, nel maggio dell’anno 2016, ai danni di un consigliere di maggioranza per indurlo a non partecipare ad una seduta del consiglio comunale.

La finalità non veniva raggiunta per la collaborazione della vittima, che denunciava agli inquirenti la minaccia subita, consentendo l’espletamento di un servizio di osservazione, a sua tutela, in occasione del Consiglio Comunale tenutosi il 31 maggio 2016 che poteva così svolgersi regolarmente.

A seguito di ciò, veniva originariamente inoltrata la richiesta di misura cautelare per il reato di cui agli artt. 56 e 294 c.p. (attentato ai diritti politici del cittadino nella forma del tentativo’) e 56, 610 c.p. (tentata violenza privata), aggravati, ex art.7 legge 203/91, dal cd. “metodo mafioso“, in relazione proprio alla gravissima finalità non solo di coartare il consigliere comunale – mediante la grave intimidazione perpetrata – nella sua libertà di partecipare e determinarsi autonomamente nella formazione della volontà consiliare, ma anche allo scopo di travolgere lo stesso Consiglio, espressione della volontà popolare.

Si trattava infatti di una seduta consiliare decisiva, in quanto avente ad oggetto l’approvazione del bilancio dell’Ente, con il chiaro e manifestato intento quindi di determinare lo scioglimento di quell’amministrazione.

La richiesta di custodia cautelare veniva accolta dal Gip che applicava la custodia in carcere (confermata dal Tribunale del Riesame che riteneva di sostituire la custodia in carcere con quella degli arresti domiciliari), a conferma della gravità indiziaria raggiunta e della corretta qualificazione giuridica prospettata dalla Procura della Repubblica, tanto in relazione ai reati contestati, quanto all’aggravante del metodo mafioso.

Nel prosieguo, a seguito della revoca della misura custodiale originaria (dovuta esclusivamente alla scadenza dei brevissimi termini di fase – tre mesi (tenuto conto della contestazione del reato tentato e non consumato) – previsti per la tipologia dei reati contestati), questa D.D.A. inoltrava una nuova richiesta di misure sostitutive cumulative ex art.307 c.p.p. (divieto d’espatrio, obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria e divieto di dimora in Campania) per salvaguardare le permanenti esigenze cautelari e scongiurare la prosecuzione e reiterazione dell’attività criminale.

La richiesta è stata accolta dal Gip con ordinanza emessa in data 15 giugno 2017 che è stata eseguita il 19 giugno 2017. Il successivo 20 giugno la Prefettura di Salerno, in esecuzione dell’art.11 co 2 del d.lo n.235/2012 (cd legge Severino) ha emesso il decreto di sospensione di diritto della carica di Consigliere del Comune di Pontecagnano nei confronti di Anastasio a seguito della applicazione nei confronti dello stesso della misura cautelare di cui all’art 283 co. l c.p.p. del divieto di dimora nei comuni della regione Campania tra i quali vi è il comune di Pontecagnano.

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