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Sei corde, tanta energia, spirito blues: Tommy Emmanuel è la perfetta conclusione per il Baronissi Jazz 2013

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Sei corde, tanta energia, spirito blues: Tommy Emmanuel è la perfetta conclusione per il Baronissi Jazz 2013

La sensazione principale che colpiva chiunque ieri sera entrasse nell’Anfiteatro comunale di Baronissi era una trepidante e solidale attesa. La presenza di molti ragazzi con la chitarra in spalla e la speranza di poter decorare il proprio strumento con la firma di uno dei propri idoli, dimostra che Tommy Emmanuel, l’ospite di chiusura della 17^ edizione del Baronissi Jazz, non è solo una delle massime autorità della chitarra finger style, ma anche che il suo stile energico ed esaltante è stato posto a modello da molti “pizzicatori di corde”.

Il carattere esuberante e gioviale di Tommy Emmanuel si era già mostrato la sera precedente, serata della manifestazione dedicata ai giovani emergenti, nel momento in cui, ospite in platea, il chitarrista australiano si rendeva protagonista di una jam session improvvisata con i partecipanti al concorso. Questo modo di porsi così “alla mano” lo rende un ospite assai gradito non solo al pubblico, ma anche all’organizzazione e all’amministrazione comunale.

Già dall’inizio il concerto è caratterizzato da un’energia incalzante, quell’energia carica di Blues che spinge la platea ad accompagnare Tommy Emmanuel con il battito delle mani e a partecipare attivamente all’esibizione, addirittura cantando a squarciagola alcuni brani particolarmente famosi suonati dal chitarrista, come “Here Comes the Sun” dei The Beatles. Anche i brani più atmosferici ed emozionanti, come “Michelle”, sempre dei The Beatles, o “Angelina”, brano di Tommy Emmanuel dedicato alla figlia, sono carichi di quell’energia Blues che ne sottolinea ancora di più l’espressività.

Il carattere energico del concerto è praticamente la proiezione del modo di concepire la musica del chitarrista: partecipazione giocosa e conciliante. Proprio questo modo di pensare alla musica spinge Tommy Emmanuel ad ospitare sul palco il chitarrista romano Daniele Balzani che nonostante la sua indiscussa bravura viene investito dalla carica espressiva del chitarrista australiano. Le capacità espressive di Tommy Emmanuel si riflettono nella ricerca delle possibilità dello strumento in sé, tant’è che, in un brano particolarmente energico e coinvolgente, il chitarrista si lancia in un solo di percussioni sfruttando al massimo le caratteristiche fisiche del suo strumento trascinando gli ascoltatori in visibilio. Il concerto si conclude tra gli applausi eccitati della platea ancora scossa dalle emozioni altalenanti regalate da Tommy Emmanuel. Unica nota dolente è che l’ascolto è stato inquinato dai continui interventi della sorveglianza che miravano sì a contenere le intemperanze del pubblico, ma risultavano disturbanti per la fruizione dello spettacolo.

La serata conclusiva della 17^ edizione del Baronissi Jazz è stata il coronamento di un progetto ammirevole ed ambizioso: proporre musica di qualità ad un pubblico vasto e variegato favorendone l’entusiasmo e la partecipazione.

 

A cura di Nicola Natella