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Scarpitta, sindaco di Camerota, a sostegno di Franco Alfieri

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Scarpitta, sindaco di Camerota, a sostegno di Franco Alfieri

Per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo, il sindaco di Camerota Mario Salvatore Scarpitta, come già annunciato, sosterrà l’avvocato cilentano. Pubblica investitura all’hotel “La Scogliera”. Esperienza e concretezza per un Cilento che ha bisogno di correre: “Franco Alfieri è l’alfiere del nostro territorio”. All’incontro assente il PD locale

Con un incontro a Marina di Camerota, presso l’hotel “La Scogliera”, ieri sera il sindaco Mario Salvatore Scarpitta manifesta pubblicamente il suo sostegno, per le elezioni politiche del 4 marzo prossimo, al candidato del PD l’avvocato Franco Alfieri. Ad affiancarlo in questa scelta gli assessori Teresa Esposito e Vincenza Perazzo, nonché i consiglieri Manfredo D’Alessandro e Giuseppina Cammarano. All’incontro, per ovvie ragioni politiche, non ha partecipato il PD del circolo di Camerota.

La scelta di Scarpitta, in linea con la sua indole da “navigatore solitario” è sull’uomo. Come ha già manifestato in altre circostanze, rimarca il concetto che  i partiti hanno deluso, ragion per cui bisogna puntare sugli uomini. Ma i partiti sono formati da uomini, ed Alfieri, pur essendo una candidatura condivisa e di spessore, fa sempre parte di un partito, il PD. Lo stesso PD che alle ultime elezioni regionali, a Camerota, storica roccaforte della destra, ha ottenuto il maggior numero di consensi.

Le ragioni che hanno spinto Scarpitta nel sostenere Franco Alfieri in questa sfida sono molteplici. E non manca nel renderle esplicite. In primis una candidatura condivisa dal territorio, aspetto testimoniato dalle circa 470 firme di amministratori – tra sindaci, assessori  e consiglieri – che hanno sottoscritto la sua candidatura.

Poi il rapporto di amicizia tra i due: il braccio destro di De Luca ha sempre supportato, sia moralmente che nel prodigar consigli, il primo cittadino camerotano, sin dalle sue prime battaglie politiche da consigliere di opposizione.

Ed infine, sicuramente la più importante, perché l’avvocato cilentano è un politico con esperienza, che bada alla concretezza delle cose ed è un vero conoscitore del territorio cilentano e delle sue molteplici problematiche. E sottolinea come, in trent’anni di politica, l’unico scheletro nell’armadio sia quella battuta sulle fritture di pesce.

Qualità che il sindaco di Camerota ha riscontrato in Alfieri anche in questi primi 8 mesi da primo cittadino: “Grazie a Franco Alfieri che ogni giorno riesce a darci buone notizie, a far  si che il nostro lavoro abbia un senso ogni giorno, a darci ogni giorno la speranza di avere un filo conduttore, un uomo che riesce a darci una mano negli anfratti della Regione.

Ed ancora, rimarcando l’aspetto che il candidato del PD – nel collegio uninominale 10 della circoscrizione Campania 2 – incarna il Cilento in toto: “Noi abbiamo l’obbligo di sovvertire il Cilento, perché il Cilento ha bisogno di correre. Il Cilento ha bisogno di infrastrutture, di cose serie…E questo lo possiamo fare con Franco Alfieri, perché Franco Alfieri è l’alfiere del nostro territorio.

Ad introdurre l’ex sindaco di Agropoli gli interventi di Silvano Del Duca, politico locale militante nel Partito Socialista Italiano, candidato alla Camera con “Insieme” e del fedelissimo Luca Cerretani, sindaco di Torchiara e vice presidente della Provincia di Salerno. E quest’ultimo sottolinea che con Alfieri non vi sarà il simbolo a primeggiare, bensì il territorio; ed essendo candidato all’uninominale, sarà eletto liberamente, senza alcuna sudditanza al cospetto degli elettori.

L’intervento di Franco Alfieri è breve, ma al tempo stesso esaustivo per forma e contenuti. Essendo un politico di lungo corso, con già 35 anni di esperienza, parla in maniera chiara di problemi, e, contestualmente di soluzioni.
Prima, però, ricorda tutte le difficoltà che vi sono oggi nell’amministrare un comune, ragion per cui invoca massimo rispetto per gli amministratori locali, siano essi sindaci, assessori o consiglieri. Ed invita alla cooperazione, poiché i problemi del Cilento non si possono risolvere soltanto con l’elezione in Parlamento di un “grande amministratore”, anche se espressione del territorio.

I problemi del nostro territorio nella pre-visione “alfieriana” sono riconducibili a tre livelli. Il primo è quello di far ritornare, necessariamente, nell’agenda della politica nazionale il Mezzogiorno. Vi sono questioni, purtroppo, che non sono locali, ma inter-regionali. Non si può pensare allo sviluppo del Golfo di Policastro, dei Monti Picentini e di altre singole aree del Cilento prescindendo un piano di investimenti nel settore delle infrastrutture, partendo necessariamente dalla mobilità su gomma e su ferro. Un piano che tenga conto  della manutenzione ordinaria delle arterie principali, nonché di quelle secondarie. Mentre oggi va molto di moda solo la manutenzione straordinaria.
In merito a questa problematica, a titolo di esempio fa notare come, oggi, i tempi di percorrenza in treno tra Napoli e Milano si siano dimezzati, mentre tra Napoli e Reggio Calabria sono gli stessi del 1930.

Nel secondo livello deve considerarsi  il problema dei piccoli comuni, delle aree interne e montane, nonché di quelle svantaggiate. Una questione che riguarda anche tante aree del Nord Italia. In un ottica perequativa, per queste aree occorre sicuramente una normativa finanziaria, tributaria e burocratica diversa da quella vigente, che può andar bene per altre aree del Cilento, più sviluppate, ma non in tutte.

Ed infine, nel terzo livello, la questione Parco Nazionale, menzionata anche dal sindaco Scarpitta, ma in termini diversi, visto che egli parlava di “ri-perimetrazione”. Anche questo problema, per Alfieri, va  affrontato in termini legislativi. Giusto tutelare e preservare le nostre bellezze, limitarne l’uso, però a tali limitazioni e restrizioni devono necessariamente corrispondere anche dei benefici per il territorio.  Che fin’ora non vi sono stati, o tutt’al più in minima parte.

Dunque un Franco Alfieri pronto per questa sfida, con l’intento di raggiungere contesti istituzionali più alti, che diano al territorio tutela e sviluppo. A margine dell’incontro, per zerottonove, due domande a Franco Alfieri.

  • Il PNCVDA può essere l’elemento catalizzatore  per la ripresa del comparto Cilento, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile?
    “Ma certamente, proprio il confine del Parco rappresenta un confine amministrativo entro il quale bisogna riorganizzare le risorse che ci sono, con una politica diversa però, senza perdere tempo, dando vita a delle soluzioni che guardino alle priorità. E con una politica nazionale che guardi al Mezzogiorno per le infrastrutture, per l’accessibilità delle aree. La questione Parco non è una questione che rappresenta soltanto problemi come è stato fino ad oggi, ma una grande opportunità, una grande leva per lo sviluppo.
  •  La sua è una candidatura condivisa dal territorio, in un certo senso trasversale, che va oltre il partito. Ed infatti stasera è qui su invito del sindaco Scarpitta, una persona contraria alle tessere di partito. Però a Camerota è presente, attivamente, anche una sezione del PD. Cosa si aspetta dalla militanza locale?
    “Assolutamente! Le questioni locali debbono essere superate. Oggi sono stato invitato dall’amministrazione, ma il PD locale, i militanti, il segretario della sezione ed anche i consiglieri comunali  sono persone affidabili, leali al partito e faranno il loro dovere in questa campagna elettorale”.

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