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Scandalo Ruggi, 2500 euro per farsi operare subito

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Scandalo Ruggi, 2500 euro per farsi operare subito

Nuovo caso di malasanità all’ospedale di Salerno Ruggi D’Aragona che costringe una paziente di neurochirurgia a pagare 2500 euro per ricevere un intervento atteso da un mese

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«Duemilacinquecento euro. In contanti, nascosti in un giornale. È la cifra che ho pagato, dopo quasi un mese di attesa, pur di essere operata velocemente». Ennesima storia di malasanità che vede protagonista l’Azienda Sanitaria Universitaria OO.RR. San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Come riporta Il Corriere della Sera, la paziente, affetta da un meningioma, sarebbe stata costretta a dover pagare profumatamente la prestazione sanitaria al fine di evitare che l’intervento fosse a lungo procrastinato, data l’interminabile lista d’attesa in cui era stata inserita. «Ogni giorno fissavano una data per l’intervento, che puntualmente non veniva rispettata. Slittava in continuazione, per motivi futili“. Scuse su scuse che non facevano altro che impedire di mettere un punto alla vicenda.

ruggi
Scandalo al Ruggi

Proprio per queste ragioni, non avendo altra alternativa, e dopo un mese di attesa, la degente finisce per decidere di pagare 2500 euro in contanti e pochi giorni dopo si sottopone all’intervento tanto atteso. La paura di ritorsioni la spinge a non denunciare l’accaduto.«Non è stata una cosa giusta, ma in reparto c’era una persona anziana, sola, senza familiari, che era stata parcheggiata lì da mesi. Ho avuto paura di poter fare la stessa fine e quindi ho scelto di pagare perché volevo guarire e poter tornare in fretta a casa mia».

Ad un anno dall’accaduto decide di  raccontare la sua storia dopo essere venuta a conoscenza del fatto che gli investigatori sono alla ricerca di denaro su conti correnti, per spiegare appunto che i pagamenti in questione venivano effettuati esclusivamente in contanti, inseriti tra l’altro in un giornale. Vicende come queste avevano già insospettito il personale sanitario. Infatti quello appena raccontato non costituisce un episodio isolato, come riporta il Mattino, ben quattro volte venticinquemila euro sarebbero stati pagati, per il fitto della sala operatoria, dalla Fondazione Fukushima Brain Institute, per il tramite di Gaetano Liberti, braccio destro del guru giapponese Takanori Fukushima, direttamente all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona, al fine di velocizzare interventi di pazienti proveniente da Pisa.

Quattro interventi ai quali avrebbe partecipato anche il primario di neurochirurgia del Ruggi, Luciano Brigante. A titolo gratuito, sostiene la sua difesa.

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