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Sarno, smantellata nota famiglia camorristica: sequestrati i beni

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Sarno, smantellata nota famiglia camorristica: sequestrati i beni
immagine di repertorio

Importante operazione da parte dei Carabinieri di Salerno che “mettono” le mani su una nota famiglia camorristica di Sarno

Nella mattinata odierna, nell’ambito di un’articolata Indagine coordinata dai Magistrati della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia – di Salerno, è stata data esecuzione ad un Decreto di Sequestro Preventivo emesso ai sensi dell’art. 20 del D. Lgs. nr. 159/2011 dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Salerno nei confronti di S.A., di sua moglie S.V. e dei figli S.M. e S.M.

Il Provvedimento rappresenta la naturale conclusione di un’approfondita e mirata attività investigativa condotta dal Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri — Sezione Anticrimine di Salerno — che, già nell’ambito del Proc. Pen. 3451/99 Mod. 21 Indagine “Farfalla” — aveva permesso di dimostrare come S.M., in un periodo di transizione derivante dallo stato di detenzione del proprio genitore, avesse assunto la direzione della consorteria criminale capeggiata dal padre. Quell’indagine, infatti, già all’epoca aveva consentito di raccogliere elementi circa la sussistenza di un Clan camorristico facente capo proprio a S.M. e al figli, egemone prevalentemente sul territorio di Sarno (SA), con variegati interessi illeciti nel controllo e nella distribuzione, su un’ampia porzione del territorio della provincia di Salerno, dei cosiddetti videopoker, nonché in quello delle estorsioni nei confronti delle imprese impegnate nello svolgimento di opere pubbliche appaltate nel Comune di Sarno in conseguenza del noto evento franoso che il 5 maggio 1998 interessò quel centro.

In tale ambito furono, inoltre, acquisiti numerosi elementi idonei a delineare i rapporti del Gruppo riconducibile ai SERINO con altre frange criminali attive nelle province di Salerno e Napoli, nonché i momenti di collaborazione e frizione avvenuti con gli stessi. Per quanto attiene l’associazione criminale in argomento, i risultati conseguiti a seguito delle indagini svolte in direzione dei principali soggetti coinvolti, avevano consentito di individuare, finanche, tentativi di condizionare, attraverso il “voto di scambio”, le consultazioni elettorali del 2014.

Invero, già il 7 maggio 2002 era sta emessa, dal Tribunale di Salerno, l’Ordinanza di Custodia Cautelare in carcere nr. 3451/99 REG PM e nr. 5883/00 REG GIP e quindi riconosciuta l’operatività criminale della Famiglia, nonché di altri sodali, anche in quella circostanza fattivamente impegnata a fornire appoggio ad esponenti politici locali.

Pertanto, nel mese di giugno 2013, al fine di non disperdere il notevole bagaglio investigativo acquisito in relazione agli equilibri criminali nell’area vesuviana e nella zona di confine della provincia di Salerno, seguiva da parte della Sezione Anticrimine di Salerno, un altro impegno investigativo – Indagine “Poker” – che muoveva i suoi primi passi dal monitoraggio di V.R. cl. 1961, amministrativamente mero dipendente di un’azienda dedita al noleggio di videopoker ma, di fatto, “dominus” della medesima. La progressione delle acquisizioni consentiva, anche in questo caso, di documentare la rinnovata operatività del Gruppo di Sarno ed in particolare dei figli di S.A. . Fra i settori d’interesse per la Famiglia camorristica Sarnese vi erano in particolare .

  • il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti;
  • la gestione dell’indotto derivante dalla locazione di macchinette videopoker;
  • l’attività di abigeato estesa su vasta scala. Nel merito, è opportuno rappresentare che la Famiglia è storicamente dedita all’allevamento e alla conseguente gestione di esercizi di rivendita al dettaglio di carni; e l’intestazione fittizia di beni ed attività imprenditoriali nel settore delle scommesse e del noleggio di macchine distributrici di alimenti e bevande; e l’esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nonché il recupero di crediti presso terzi.

Gli accertamenti sui beni eseguiti dal R.O.S. – Sezione Anticrimine di Salerno — hanno quindi permesso di sottrarre al patrimonio economico ed immobiliare della citata famiglia camorristica.

  • 3 società, di cui due dedite al commercio all’ingrosso di animali vivi e alla coltivazione di frutti oleosi, nonché una sala scommesse con internet point;
  • 43 immobili e terreni tra cui fabbricati e box auto per un valore di circa 2 milioni di euro;
  • 19 rapporti bancari direttamente o indirettamente riconducibili ai medesimi.