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Salerno, pranzo al sacco a scuola per chiedere il servizio mensa

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Salerno, pranzo al sacco a scuola per chiedere il servizio mensa

Pranzo al sacco di fronte alla scuola per chiedere l’attivazione del servizio mensa, iniziativa di alcuni genitori di Salerno

I genitori del comitato “La mensa che vorrei” hanno manifestato di fronte alle scuole salernitane preparando il pranzo e mangiando con i bambini per chiedere al Comune una mensa sana, che riduca gli sprechi e soprattutto dal primo giorno di scuola

I genitori dei bambini salernitani fanno pranzare i loro figli davanti alle scuole Giacomo Costa e Matteo Mari per richiedere l’attivazione della mensa in tempi prossimi all’apertura della scuola.

“Mensa sana dal primo giorno di scuola” è l’evento che ha riunito i genitori in questa protesta. Sono molti i genitori salernitani che richiedono il tempo prolungato per i propri figli perché devono poter lavorare, ma la mancanza del servizio – che lo scorso anno non è stato proprio fornito -, mette in ginocchio le famiglie che non godono di una rete familiare vicina e che, lavorando, non riescono a riprendere i figli in tempo per il pranzo.

Il Comitato “La Mensa che vorrei” che raccoglie 367 genitori salernitani ha anche redatto una lettera aperta inviata al Comune di Salerno e ai dirigenti scolastici per presentare le istanze dei genitori e per chiedere l’attivazione del servizio in concomitanza con la scuola.

Come primi firmatari: Eliana Glielmi, Gianluca De Martino e Francesco Virtuoso tutti candidati con la Sindaca Elisabetta Barone.

Eliana Glielmi, coordinatrice del gruppo e tecnologa alimentare ha sottolineato: “La mensa scolastica dovrebbe essere un “tempo scuola” secondo il Ministero dell’Istruzione, ovvero tempo da usare per la didattica e l’educazione alimentare, invece nelle scuole salernitane abbiamo visto solo inefficienze, diseducazione alimentare, tanti sprechi a causa della scarsa appetibilità dei piatti e un cumulo di bustoni neri di rifiuti indifferenziati. Chiediamo una mensa che invece sia sana e sostenibile, per la salute dei bambini e per educarli ad un consumo consapevole ed ecologico”.

La lettera aperta è corredata di precise richieste e indicazioni redatte da esperti della materia del comitato al fine di migliorare la qualità del servizio erogato quotidianamente ai bambini.