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La triste storia di Victory, senza aiuto né assistenza

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La triste  storia di Victory, senza aiuto né assistenza

Di nuovo in strada e senza cure, non c’è pace per Victory: l’odissea del nigeriano è senza fine. La triste storia da Salerno

Il ragazzo nigeriano, Victory, dopo essere stato ospite per circa una settimana a La Quiete, è di nuovo in strada: ecco cosa è accaduto

Non è ancora finita l’odissea per Victory, il giovane nigeriano con disagio psichico, mai aggressivo e bisognoso di cure e accoglienza, preso a cuore dallo sportello sociale della cooperativa Galahad di Salerno. Reduce da un Trattamento Sanitario Obbligatorio presso l’ospedale Ruggi di Salerno, il ragazzo si trovava da mesi in strada, senza i farmaci indicati dai medici in quanto impossibilitato a provvedere a se stesso, dati i problemi sociali ed economici. Divenuto un clochard, il nigeriano si è trovato a fare i conti con la fame e il mancato supporto medico di cui necessita e che gli spetta. Più volte vittima di furti in strada, Victory ha trovato un punto d’appoggio nei volontari della cooperativa Galahad che si sono attivati in suo supporto per fornirgli cibo e assistenza burocratica, in collaborazione con la parrocchia San Demetrio presso cui Victory ha avuto la possibilità di usufruire del servizio docce e con il dormitorio San Francesco che lo ha accolto per qualche notte. Accompagnato dai volontari al Centro di Igiene Mentale, in collaborazione con il Settore Politiche Sociali del Comune, il ragazzo era stato temporaneamente affidato a La Quiete di Capezzano, per essere compensato a livello sanitario, in attesa di essere trasferito, quindi, in una comunità d’accoglienza comunale. Ma qualcosa è andato storto: “Dalla casa di cura La Quiete, alla quale, per aiutare il ragazzo, la nostra cooperativa aveva anche versato le cifre extra richieste per garantire il servizio lavanderia, oltre che il servizio bar della struttura sanitaria accreditata, ci hanno detto che Victory si sarebbe allontanato dalla struttura e che nessuno sarebbe riuscito a convincerlo a desistere dal suo intento di lasciare la casa di cura per andare a cantare in un altro luogo- raccontano i volontari della cooperativa Galahad – Sinceramente quanto accaduto ci ha sorpreso, in quanto il ragazzo che sogna di sfondare nel campo musicale, ha disagi psichici certificati dall’ospedale, per cui era immaginabile che avrebbe chiesto di andare via, non essendo perfettamente lucido e non essendo consapevole delle cure psichiatriche di cui necessita. Peraltro, a noi il ragazzo ha raccontato di non essersi allontanato, fornendoci una versione molto diversa rispetto a quella dichiarata dalla struttura. Ma su questo ovviamente non siamo in grado di esprimerci, proprio conoscendo l’instabilità mentale del giovane. Instabilità di cui, tuttavia, erano a conoscenza anche i medici a cui il Centro di Igiene Mentale lo aveva, per l’appunto, temporaneamente affidato, sicuro di averlo messo temporaneamente in sicurezza. A tal proposito sentiamo di ringraziare per la sensibilità la dottoressa Anna Salsano che da subito si è attivata per trovare collocazione al ragazzo”.

Le richieste

Victory, dunque, è di nuovo solo, in strada e senza cure: “Ci affidiamo al Settore Politiche Sociali del comune e a professionisti sensibili come l’assistente sociale Giovanna Genovese che, siamo certi, consentiranno a Victory una possibilità di vita migliore presso una comunità protetta“, hanno concluso dalla cooperativa Galahad. “Victory è un giovane che, come tanti stranieri, anni fa ha affrontato il viaggio della speranza in mare per aiutare la sua famiglia in Africa ed ora si trova solo, in strada, senza assistenza, per una serie di vicende che non possono essere tollerate in una società civile. Perché nessuno, peggio ancora se con patologie, merita di essere lasciato solo – ha concluso la presidente della cooperativa Galahad, la giornalista Marilia Parente – L’auspicio è che Salerno, ancora una volta, possa tendere la mano a chi fino ad ora ha solo ricevuto, ingiustamente, indifferenza e porte chiuse. Siamo sicuri che il Settore Politiche Sociali del Comune possa riaccendere speranza nella vita di questo ragazzo“.