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Salerno, De Luca in visita al sito di compostaggio nella zona industriale

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Salerno, De Luca in visita al sito di compostaggio nella zona industriale

De Luca al sito di compostaggio a Salerno, ripartito da inizio marzo: “Eccellenza di modernità e tecnologia”. Altri 15 impianti da realizzare e emergenza rifiuti ad Acerra

Questa mattina il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca si è recato presso l’impianto di compostaggio di Salerno, ubicato nella zona industriale della città. Il sito è ripartito dal 1º marzo dopo due anni di chiusura. Presenti all’incontro anche il sindaco Vincenzo Napoli, l’assessore all’Ambiente Angelo Caramanno e Raffaelle Fiorillo, amministratore delegato di Salerno Pulita, società a cui è stata affidata la nuova gestione dell’impianto.

Il sito è entrato a pieno regime e tratta ogni giorno 65 tonnellate di organico prodotto dalla città. È stato speso oltre 1 milione di euro per ripristinare le strutture dopo l’incendio del 2016 e, soprattutto, sono state acquisite nuove macchine ad alta tecnologia per la lavorazione del compost. “Con briopressa e tramoggia, macchine di ultima generazione, riusciamo ad evitare che le buste di plastica lascino scarti – ha spiegato Fiorillo -, così che tutto diventi compost. Paghiamo 108 euro a tonnellata a Salerno Pulita, un prezzo che consente un enorme risparmio rispetto ai prezzi praticati presso gli altri comuni che si aggirano attorno ai 160 euro a tonnellata“.

Oggi si riparte con un nuovo regime, con un ingente risparmio e nuovi strumenti – ha detto l’assessore Caramanno –, ma è importante anche la partecipazioni dei cittadini. Tutti ci dobbiamo dare una mano per avere una città pulita al 100%“.

La soddisfazione del primo cittadino: “Il nostro compost è purissimo, con impurità intorno al 5%. Bisogna che anche i cittadini si preoccupino di fare in modo che la città resti pulita e sia ordinata nella raccolta differenziata in modo scrupoloso. Rimangono in vigore le contravvenzioni da 500 euro a trasgressore, ma oltre all’azione repressiva c’è bisogno di un’azione persuasiva per sensibilizzare i salernitani sul tema“.

L’impianto di compostaggio realizzato 10 anni fa, è un impianto in area urbana, a 100 metri c’è una struttura sanitaria importante, a conferma del fatto che è un impianto pienamente sostenibile e che non provoca nessuna emissione. Il presidente della regione ha fatto il punto della situazione: “L’alto livello di tecnologia dell’impiantistica per la lavorazione dell’umido. La regione Campania deve realizzare altri 15 impianti di compostaggio, che sono eco-sostenibili, con lavorazione a freddo. I primi due cantieri verranno aperti quest’anno, a cominciare da quello di Pomigliano d’Arco. La filiera degli impianti di compostaggio è essenziale per chiudere il ciclo della lavorazione dei rifiuti in ambito regionale. Abbiamo eliminato la previsione di 3 termovalorizzatori, contenuta in un precedente piano rifiuti della regione. Puntiamo ad un 60% della raccolta differenziata, quindi un incremento del 6%: ci siamo già quasi in Campania. Inoltre non mancherà la raccolta differenziata “minuta” nei singoli territori“.

Per quanto riguarda lo smaltimento delle ecoballe: “Abbiamo già eliminato tra le 350 e 400 mila tonnellate, il lavoro è ancora in corso, arriveremo a rimuoverne oltre 1 milione. Stiamo perfezionando il contratto per la produzione di combustibile secondario solido, che ci permetterà di rimuovere un altro 1.4 milione di ecoballe“.

De Luca ha parlato anche dell’emergenza che, a settembre, toccherà l’impianto di termovalorizzazione di Acerra in seguito ad un intervento di manutenzione: “È un impianto datato, che richiede manutenzione, oltre ad essere una struttura che normalmente lavora ‘sotto stress’ a causa dell’alto carico di rifiuti che riceve. Dobbiamo affrontare un’emergenza verso metà settembre, quando ad Acerra l’impianto resterà chiuso per 40 giorni. La Regione si sta preparando per attrezzare un’area dove accogliere, in caso di emergenza assoluta, 70 mila tonnellate da smaltire entro due mesi, d’intesa con A2A. Abbiamo discusso di realizzare una quarta linea ad Acerra. Il problema è pesante: il costo di una quarta linea è 120 milioni di euro. In ogni caso, siccome i produttori di tecnologie sono tedeschi, se partiamo domani siamo pronti tra due anni. Noi, però, siamo decisi ad andare avanti. Non può esserci emergenza, in presenza di una manutenzione“.

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